Pistoia, 10 settembre 2011 - La 36esima edizione della Festa storica di Badia a Pacciana si avvia a conclusione. L’ultimo appuntamento in programma è la sfilata storica che domani, a partire dalle 17, percorrerà le vie del paese, con circa 300 figuranti in costume del XIV secolo e la partecipazione dei gruppi di sbandieratori e musici della Giostra del Saracino di Arezzo, della Compagnia dell’orso e del Gruppo Nobiltà e Contado di Pistoia. Al termine, intorno alle 19, nell’antico chiostro del monastero, si svolgerà la suggestiva cerimonia rievocativa della presa di Pistoia e della tregua con Castruccio Castracani.

 

Intanto si fanno i primi bilanci. La festa quest’anno ha visto un incremento di presenze in quasi tutte le iniziative. A cominciare dalla presentazione del libro «Badia a Pacciana. L’impegno di una comunità: la sua storia e il suo futuro, curato dal professor Carlo Vezzosi, che ripercorre le varie tappe della storia di Badia e soprattutto della sua festa storic, nata appunto 36 anni fa quasi per gioco e che oggi è una delle più logeve della Toscana. Alla presentazione del volume, edito dalla Giorgio Tesi Editrice, hanno preso parte, tra gli altri, il vescovo Mansueto Bianchi e il vicesindaco di Pistoia Mario Tuci.

 

L’altro successo importante è stato quello ottenuto dal concerto lirico e assegnazione del premio «Badia nella lirica 2011», che ha visto la presenza di circa 700 spettatori, provenienti da varie città della Toscana e che ha visto la superba performance del tenore Simone Mugnaini, una piacevole scoperta (per Badia) rappresentata dalla giovanissima soprano Federica Pietra, peraltro già affermata per aver interpretato ruoli significativi in vari importanti palcoscenici, e una conferma, quella del baritono Devid Cecconi, che il pubblico di Badia aveva già avuto occasione di ascoltare in altre edizioni e che quest’anno ha ricevuto il premio Badia nella lirica.

 

Ottima anche la performance dell’orchestra Nuova Europa, diretta da Simone Marziali, che all’ultimo momento ha sostituito il maestro Alan Freiles, febbricitante, in un concerto, tutto dal sapore risorgimentale (direzione artistica e presentazione a cura del professor Paolo Paolieri) che si è aperto con la celebre Sinfonia di Verdi (dal Nabucco) e si è concluso con l’inno nazionale.