Pistoia, 30 agosto 2011 - "Fantasmi? C’è una scadenza che ci fa paura e che abbiamo cerchiato in rosso in testa e nel cuore", dice Francesco Nebbia, coordinatore delle Rsu della Breda durante una pausa della riunione al tavolo della Regione, dove viene ribadito il 'no' secco a Finmeccanica sull’ipotesi di cessione ai canadesi di Bombardier che hanno lo stabilimento a Vado Ligure e si è sono assicurati, insieme alla mitica azienda di Pistoia, la commessa per per l’Alta velocità. 'No alla vendita', è lo slogan del giorno.

 

Così, circondato dai microfoni, Nebbia si schiarisce la voce e spiega: "A metà settembre scadranno i termini per partecipare alla gara da un miliardo e 500 mila euro per produrre 90 treni regionali. Avremmo garanzia di lavoro per 4-5 anni. Noi siamo pronti, Pistoia è pronta. Non vorremmo, invece, che andasse avanti un altro disegno, del quale parlo malvolentieri, cioè l’acquisto di un’azienda napoletana per concentrare le produzioni in Campania...".

 

Vuol dire che la partecipazione dell’AnsaldoBreda alla maxigara per i treni regionali sarebbe vissuta come un segnale, cioè la fine di un incubo cominciato con l’annuncio di Finmeccanica di volersi disfare dell’azienda.
Intanto dal tavolo istituzionale, nella sede della presidenza della giunta toscana, arriva un piano. La Regione assicura la partecipazione all’assemblea fissata per giovedì primo settembre in azienda e alla manifestazione che si terrà lo stesso giorno per le strade di Pistoia. Ma c’è di più: gli assessori regionali Gianfranco Simoncini (lavoro) e Luca Ceccobao (trasporti), il presidente della Provincia di Pistoia, Federica Fratoni e il sindaco Renzo Berti chiederanno tre incontri: ai ministri Giulio Tremonti e Paolo Romani; all’amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi: al neo amministratore delegato di Ansaldo Breda, Maurizio Manfellotto.

 

Simoncini taglia corto: "Non ci convince l’idea di una dismissione di AnsaldoBreda. Vogliamo spiegazioni su quello che sta succedendo e ribadiremo la contrarietà a una scelta che non solo avrebbe effetti pesanti per Pistoia, ma impoverirebbe il settore manufatturiero nazionale. Anzi: dico che sarebbe inaccettabile la rinuncia all’unica azienda specializzata nella produzione di materiale rotabile, proprio ora che il mondo guarda ai trasporti come settore strategico per lo sviluppo".

 

Ancora Simoncini: "Su richiesta dei sindacati ci siamo impegnati a contattare le Regioni Campania, Calabria e Sicilia, dove ci sono gli altri stabilimenti Ansaldo Breda, per dar vita a un coordinamento che abbia più forza per chiedere a governo e a Finmeccanica di tornare indietro sulla scelta di vendere. Ripeto: non si capisce quale potrebbe essere la motivazione di un ulteriore ridimensionamento della presenza industriale nel nostro Paese". In attesa di risposte, Nebbia e i colleghi della RSU se ne vanno con la grande speranza: che l’AnsaldoBreda partecipi all’appalto da un miliardo e mezzo per i treni regionali. E lo vinca. Scacciando i fantasmi.