Pistoia, 11 marzo 2011 - Passa il primo autobus: impossibile salire perchè la pedana per disabili non funziona. Dopo mezzora ne arriva un altro: identica scena. Al terzo tentativo, dopo altri trenta minuti di attesa, per Fernando Giambi, 65 anni, costretto su una sedia a rotelle, è finalmente possibile prendere posto come ogni altro passeggero. Per il pensionato pistoiese, come per molti altri disabili della città, non si tratta purtroppo di un fatto nuovo, ma il disagio patito ieri "è stato il più grave di una lunga serie". "I mezzi del Copit sono tutti dotati di una pedana per disabili, ma spesso il meccanismo si inceppa", spiegano in diversi.

 

La lunga mattinata di Giambi si è trasformata in un’odissea nel momento in cui è uscito di casa per aspettare 'il tram' lungo viale Adua, nella prima periferia della città, intorno alle dieci. Per raggiungere piazza San Francesco, a una distanza di nemmeno due chilometri, gli ci son volute quasi due ore. "Sono arrivato alla fermata — racconta il disabile che vive solo con la moglie — e dopo poco è passato il primo bus. Ho cercato di salire, ma mi sono accorto che la pedana non riusciva a venire fuori, così dopo diversi tentativi ho dovuto rinunciare. Ho aspettato la corsa successiva, ma è successa la stessa cosa".

 

Il terzo tentativo, quando ormai il signor Giambi stava per abbandonare la fermata per tornarsene a casa a testa bassa. "Finalmente sono riuscito a salire, ma per scendere ci sono stati nuovi problemi. Ancora una volta la pedana non veniva fuori — cotinua a raccontare —. E’ dovuto scendere l’autista per aiutarmi, perdendo almeno mezzora di tempo. Se non fosse per gli autisti, certe volte non saprei davvero come fare".

 

Accanto a Giambi alla fermata a spiegare le sue vissitudini al cronista, l’autista del Copit che ha cercato di aiutarlo, conferma tutto. "Ne vediamo tante di situazioni del genere — dice —. Ci sono disagi per i disabili che si possono muovere soltanto con una sedia a rotelle, come per i non vedenti". Nel corso degli anni anche le associazioni dei portatori di handicap hanno più volte segnalato i disagi, chiedendo interventi che ancora attendono.

 

"Prendere l’autobus — testimonia ancora Fernando Giambi — per noi non è semplice, eppure forse siamo la categoria che ne avrebbe più bisogno. Io, per esempio, non mi sposto certo per divertimento, ma per sbrigare gli affari indispensabili". Andare dal medico per una visita, in farmacia, oppure a fare la spesa: operazioni per chiunque semplicissime, si possono trasformare in vere e proprie gimkane della durata di ore. Si sa quando si esce di casa, ma non si sa quando si fa ritorno.

 

Secondo il presidente dell’azienda dei trasporti pubblici pistoiese, Luciano Del Santo, i problemi non starebbero però tanto nel mancato funzionamento delle pedane, quanto nella scarsità delle piattaforme a terra. "Senza uno scalino, l’apparecchiatura non può funzionare e tutto è rimesso alla disponibilità degli autisti, ai quali consigliamo comunque di aiutare i disabili — afferma Del Santo —. Non conosco il caso specifico che viene segnalato oggi ma sarà nostra premura verificare. Copit conta circa 200 mezzi ed è normale che non tutti funzionino alla perfezione. Ma il vero problema — ripete il dirigente Copit — non sono le pedane ma le attrezzature a terra. Un aspetto che abbiamo posto all’attenzione delle amministrazioni locali".