Pistoia, 27 ottobre 2010 - Sono le donne le maggiori acquirenti al «sexy shop». Sono esattamente la metà dell’utenza. Varcano l’ingresso a testa alta, tranquille, e quasi si dispiacciono che l’uscita sia sul retro, perchè niente hanno da nascondere. Ma si tratta solo, spiega il titolare, di una sistemazione logistica per tenere sotto controllo entrata e uscita in un ambiente di circa duecento metri quadrati che il suo proprietario, Luigi Cinefra, 52 anni, gestisce con distacco e disincanto e forte senso della privacy: «I miei clienti? Non li saluto nemmeno quando li trovo per strada». Luigi, dentro il «Magic moments» di viale Adua, vende sogni erotici da diciassette anni, un mercato che non ha conosciuto crisi.


«L’attività è fiorente. Io della crisi non mi sono nemmeno accorto. Ho cominciato con un negozio da venti metri quadri, che nessuno voleva accanto, dalle parti dello Stadio e ora ho uno degli ambienti più grandi d’Italia, compresi i 350 metri di parcheggio, e dove arrivano clienti da tutta la Toscana, ma soprattutto da Pistoia, una città che, devo dire, mi ha premiato. E mi hanno premiato soprattutto le donne, la metà della mia clientela, comunque molto selettiva. Tutte le categorie sono rappresentate, dalla casalinga alla manager, la nuova tendenza è quella di vivere il sesso come gioco e non come tabù. Il merito di questa evoluzione è anche nell’esistenza di questo negozio e nella possibilità di avere davanti un interlocutore che assiste il pubblico».

 
La lingerie femminile ha un ruolo tutto particolare: «Certo, un completino sexi si può trovare anche su internet, ma mica lo si può provare! Invece qui c’è il camerino, e le mie clienti vengono qui con l’idea di portare questo tipo di intimo anche nella vita di tutti i giorni, poiché ci sono, tra le altre, anche cose sobriamente sexy. Devo dire che la clientela femminile, con la sua fantasia, è riuscita a interagire con questo settore e anche a consentire un salto di qualità. Sono le donne il fenomeno rivoluzionario, si muovono con disinvoltura tra gli scaffali e quasi sono dispiaciute che l’uscita dia sul retro, ma per me è solo una precauzione di sicurezza interna. Tra le ultime clienti, ho notato, un certo aumento delle donne dell’est, anche loro tranquille e disinibite, che non si vergognano a chiedere quelle che occorre loro.


«L’oggettistica — spiega ancora Luigi Cinefra — rappresenta uno grossa fetta di lavoro. I clienti, anche le coppie, chiedono i “giocattoli” che possono aiutare una sessualità in crisi: se il sesso è soddisfacente si può fare a meno anche degli psicologi».
E poi i pistoiesi hanno anche voglia di ridere e di scherzare. «La proposta dei gadget erotici è ampia, per tutti i gusti: la gente viene ad acquistare oggetti scherzosi per l’addio al celibato e al nubilato, un classico: le mutandine di zucchero filato».


Per Cinefra, che si è inventato la sua professione dopo essere rimasto senza lavoro (faceva il rappresentante tessile per le grandi aziende del nord), il sexy shop è una cosa seria: «C’è chi viene qui per far baldoria, ma anche chi ha bisogno di ammortizzare la solitudine e chiede, oltre l’oggettistica, film erotici, ma con la trama e letteratura erotica».


Per Cinefra è difficile percepire cosa avviene fuori dal suo negozio. «La mia — precisa Cinefra — è una clientela educata e rispettosa. Lo scambismo è sicuramente una realtà, un fenomeno rilevante, ma che si svolge nelle private abitazioni, poiché da noi i privè non ci sono. Io — conclude — mi potrei anche ritirare, questo lavoro di soddisfazioni me ne ha date moltissime e questa è un’attività che mantiene giovani». L’hobby di Luigi? La buona cucina. E la sera? «Guardo film d’amore, rigorosamente senza sesso».