Pistoia, 20 luglio 2010 - I due campi da gioco, gli spogliatoi, le tribune, la pista di atletica del complesso sportivo di Pistoia ovest saranno messe in vendita dal Comune. Al termine di una seduta lunga e tesa, ieri il Consiglio comunale ha dato il via libera all’inserimento della struttura nell’elenco delle alienazioni per un valore che dovrebbe aggirarsi intorno ai due milioni e mezzo di euro.

 

La questione di Pistoia Ovest era già stata affrontata nel corso di una delle ultime sedute ma era stata rinviata per scontri interni al Pd, che avevano spinto il sindaco Berti a parlare di "crisi politica" nel gruppo. Cinque consiglieri (Bartoli, Ferretti, Gonfiantini, Pieracci, Venturi) avevano chiesto il rinvio della discussione alla luce del "notevole interesse pubblico del bene". Un bene che fa gola al presidente della Pistoiese Orazio Ferrari, intenzionato a ricavare nell’area una 'cittadella dello sport' dotata di campi da gioco per il calcio, spogliatoi, foresteria, luogo di ristoro, bar, palestra e studio fisioterapico.

 

L’interesse di Ferrari è stata però soltanto una delle questioni dal Consiglio, che è arrivato ad approvare la vendita poco prima delle nove della sera, dopo quasi sei ore di discussione caratterizzate da forti polemiche fra centrosinistra e opposizione. Hanno votato a favore tutti i gruppi di maggioranza e i consiglieri Borchi (Indipendente) e Mazzotta (Sinistra indipendente). Contraria An, mentre gli altri consiglieri del centrodestra e dei Verdi avevano lasciato l’aula. Dalla maggioranza è stato però anche presentata una raccomandazione per imporre al sindaco di "dare specifiche istruzioni alla struttura tecnica perchè resti invariata la destinazione dell’area per grandi attrezzature sportive e perchè vengano assicurate la fruibilità pubblica della stessa e la sua accessibilità a condizioni vantaggiose da parte delle società sportive pistoiesi".

 

La raccomandazione non è stata sufficiente ad evitare gli attacchi dai banchi del centrodestra. Insoddisfatto anche per la stima, iIl capogruppo di An-Pdl Capecchi, in particolare, è più volte intervenuto per mettere al voto tre emendamenti. E’ passato soltanto il primo, relativo alla descrizione del bene ("un’area verde con grandi attrezzature sportive di dimensioni pari a circa 45mila metri quadri"). Respinto quello che prevedeva di destinare il 70% del ricavato della vendita alla realizzaziOne di nuovi impianti, in particolare alla nuova piscina comunale.

 

Sul prezzo di vendita ha richiamato l’attenzione Pieracci (Pd), uno dei cinque consiglieri «dissidenti» delle scorse sedute: "Un valor importante, due milioni e mezzo di euro, perchè importante è il bene in vendita". Scettico Geri (Verdi): "L’impianto è classificato come grande attrezzatura sportiva. Vi può essere realizzata una piccola Coverciano e ho l’impressione che alla fine il prezzo di vendita sarà inferiore alla stima». Mariani (Pd) ha sottolineato il valore politico della raccomandazione sul mantenimento della destinazione urbanistica e la fruibilità pubblica dell’impianto". "Si tratta di un bene strategico su cui il Comune ha investito e che oggi vende per far cassa", ha invece sottolineato Tomasi di An.