Pistoia, 15 luglio 2010 -Sarà assicurato anche per il prossimo anno scolastico il servizio scuolabus nelle frazioni di Pontelungo, Spazzavento, Ramini, Bonelle e Nespolo, che nei mesi scorsi hanno rischiato di vedersi cancellate le prestazioni per ragioni di bilancio: a febbraio, infatti, l’amministrazione annunciò la necessità di ridurre il numero delle zone coperte da tale servizio. «Non è stato facile — ha commentato ieri l’assessore comunale alle politiche giovanili Mario Tuci in occasione di un incontro con le famiglie interessate — far quadrare tutti i conti, ma alla fine, in seguito ad un notevole impegno, siamo riusciti a garantire il servizio pullman in queste zone fino all’estate del 2011».

 

La razionalizzazione del trasporto scuolabus si era resa necessaria nei mesi scorsi a causa dei previsti tagli statali ai servizi educativi, per far fronte ai quali la nostra amministrazione aveva pensato di limitare gli interventi nelle zone di pianura per salvaguardarlo, invece, in montagna ed in particolari casi di famiglie in difficoltà; il provvedimento aveva, com’è noto, suscitato il dissenso di genitori e parenti.

 

«Ci troviamo in una situazione economica difficile — ha spiegato Tuci — perché, se la manovra finanziaria andrà in porto, ai Comuni verranno tagliate risorse significative. Nessuno, però, ha mai sottovalutato le difficoltà lamentate dalle famiglie delle zone interessate dalla soppressione del servizio e, da marzo ad oggi, abbiamo lavorato per fronteggiare il problema: per il prossimo anno dunque i trasporti saranno garantiti, mentre per l’anno scolastico 2011/2012 l’idea è quella di trovare una soluzione insieme ai genitori, magari attraverso la costituzione di un comitato apposito; anche se il bilancio comunale sarà approvato soltanto a fine anno, propongo quindi di organizzare un nuovo incontro con le famiglie entro ottobre, per valutare idee, proposte e raccogliere eventuali sponsorizzazioni».

 

L’idea, avanzata da alcuni genitori, di individuare dei possibili sponsor per continuare a garantire il servizio non è dunque così remota. «Intanto – ha aggiunto Tuci - alcuni istituti di credito, che qui colgo l’occasione di ringraziare, hanno reso disponibili alcune risorse: la cassa di risparmio di Pistoia e Pescia ha fornito diciannovemila euro, la ViBanca mille, la banca di Credito cooperativo di Masiano duemila. Si tratta di contributi che però, purtroppo, riescono a coprire soltanto una minima parte dei costi del servizio, che complessivamente richiede circa 830mila euro all’anno».