Pistoia, 12 luglio 2010 - E' in corso il sequestro della discarica del Cassero a Casalguidi, in provincia di Pistoia. L'operazione rientrerebbe in un più ampio ambito di indagini che riguarda lo smaltimento di rifiuti tossici e che ha coinvolto 7 regioni italiane. Ai rifiuti speciali pericolosi, secondo quanto si apprende, veniva attribuito il codice di ''non pericolosi'' trattandoli come semplici rifiuti speciali con costi decisamente più bassi e incassando la differenza degli introiti. Un metodo illegale messo in pratica, secondo gli investigatori, da alcuni anni. 

 

Quattordici persone sono le destinatarie di ordinanze di custodia cautelare - a firma del gip Antonio Baldassarre del tribunale di Santa Maria Capua Vetere - per irregolarità riscontrate nel trattamento dei rifiuti. Sotto sequestro sono finiti gli impianti di trattamento dei rifiuti di Gricignano di Aversa, nel Casertano, una in provincia di Frosinone, uno ad Arezzo, e quello di Pistoia. I gestori di impianti e discariche finiti in manette sono delle città e provincie di Foggia, Napoli, Caserta, Macerata, Pistoia, Prato, Viterbo e Frosinone. 

 

Gli indagati usavano la parola d'ordine «Bel mescolone» per indicare i materiali di risulta - come batterie scariche - che venivano mischiati a altri materiali e ricoperti da fango che poi, grazie al giro di bolla, risultavano trattati e smaltiti grazie al codice Cer che testimoniava lo smaltimento, in realtà mai avvenuto. L'indagine è scaturita da un'inchiesta, della procura sammaritana e dei carabinieri del Noe, sulla struttura di Gricignano che ha coinvolto indagati di altre province italiane.