Pistoia, 27 febbraio 2010 - «Nel 2010 l’attuale Ceppo sarà interessato da due interventi: gli ultimi prima del trasferimento nel nuovo ospedale che dovrebbe esser pronto nel 2013». Alessandro Scarafuggi comincia dall’ospedale che c’è e da quello che dovrà esserci l’annuncio dei programmi per il suo secondo mandato. Ha appena incassato la conferma dall’assessore regionale Rossi e dalla conferenza dei sindaci. Fino alla primavera 2013 sarà lui a guidare l’Asl 3.

CEPPO. L’attuale ospedale è stato arricchito da agosto del reparto di emodinamica. Nel 2010 saranno rinnovate le tecnologie per la risonzanza magnetica e migliorata l’accoglienza per i «grandi obesi». Il Ceppo sarà dotato di letti capaci di ospitare pazienti fino a 250 kg e lo stesso macchinario per la risonanza sarà in grado di trattare i grandi obesi. Poi, salvo manutenzione ordinaria, al Ceppo niente lavori, anche se non ammetteremo cadute di qualità: dovrà funzionare al meglio fino all’ultimo giorno».

NUOVO OSPEDALE. «A Pistoia e Prato le procedure sono più avanzate, stiamo completando la valutazione economica. E noi, scavando, non abbiamo trovato acqua», chiosa il dg. E in caso di intoppi a Massa e Lucca, dove si è ancora alle prese con problemi di sede? La risposta è che per Pistoia non ci sarebbero problemi di realizzazione, ma forse di costi.

DECENTRAMENTO. Il nuovo ospedale sarà solo per pazienti acuti. La sanità dovrà «spalmarsi» sul territorio con attività ambulatoriali e di supporto. A che punto siamo? «A Quarrata lavoriamo sul Caselli, che ospiterà servizi territoriali, ad Agliana stiamo definendo con Coop l’acquisisione della vecchia sede in centro per trasferirvi servizi sanitari, 118 e guardia medica - spiega Scarafuggi - A Pistoia non si è riusciti (anche perché Far Com non ha potuto acquisire i locali contigui) ad insediare la sede della guardia medica, ora cento metri più avanti, nello stesso edificio dei servizi distrettuali. Dovremo migliorare le sedi alle Fornaci, in via Fiorentina per le zone di Olmi e di Catena e a Bottegone. E ambulatori resteranno al Ceppo». Scarafuggi detta la linea: «I distretti dovranno presentare la stessa qualità del nuovo ospedale. Dovremo cessare di trasferirli nelle sedi di vecchie scuole». Inoltre, «ogni sede decentrata dovrà avere ambulatori di medicina generale».

CONTENZIOSO. Coi medici l’Asl ha aperto il braccio di ferro coi sanitari su due fronti. Sulla libera professione come previsto dalla legge, i medici si sono appena visti recapitare il conto coi costi di call center, uso di attrezzature, pulizie, segreteria. Il tutto, mentre è arrivato il blocco delle tariffe. In pratica - lamentano i sanitari - su 100 euro scritti in ricevuta, al professionista che sceglie l’intramoenia ne rimangono 20. «Non voglio metter le mani nelle tasche dei medici - spiega Scarafuggi - L’Asl non lucra nulla: trattiene le spese vive e il 5% per finanziare i medici che non possono svolgere attività privata». A Firenze si litiga invece per i forfait elevati. «La Corte dei Conti indagherà su chi non rispetta la legge». Intanto, solo 4-5 medici hanno lasciato l’intramoenia».

FONDI sindacati hanno inviato la diffida, Scarafuggi ha risposto con un invito a trattare, anche perché i fondi sono base della contrattazione integrativa. «la discussione è serena - azzarda il dg - Anche perché noi intendiamo liquidare le parti di salario che attengono al passato avendo la certezza che potrebbe trattarsi della previsione non definitiva».