CRONACA DALLE VACANZE / "L’Elba, il mio deserto profumato"

L’avvocato Andrea Niccolai racconta gli angoli più segreti della 'sua' isola

Isola d'Elba

Isola d'Elba

Pistoia, 18 agosto 2014 - HA UNA smisurata passione per il deserto, per i deserti. Per il silenzio, attraversato soltanto dal soffio del vento. E questa condizione di pace e di lontananza dal resto del mondo la ritrova assai più vicino. La ritrova all’isola d’Elba. L’avvocato Andrea Niccolai, sessant’anni, pistoiese doc e una lunga e prestigiosa carriera di penalista, va in vacanza all’Elba esattamente da 31 anni. Non l’ha mai tradita, se non per qualche deserto, ovviamente. E’ stato un amore a prima vista, ed era il settembre del 1983. «AVEVO la bimba piccola — ci racconta — e un amico mi offrì una casetta per settembre al Cavo. E da allora ci sono sempre tornato. Ebbi poi l’opportunità di acquistare una minuscola casa a Biodola. Poi a Schiopparello, nella baia di Portoferraio, nella zona antica, quella delle ville napoleoniche, delle fattorie più importanti, dove si produce l’aleatico. Una vecchissima parte dell’Elba». Da allora l’isola non è stata più soltanto una meta del periodo estivo: «L’ho scoperta anche fuori stagione, anche d’inverno, e in primavera. E’ in quel momento che ti sembra che l’isola ti appartenga per sempre. A primavera è tutta fiorita. Ci sono le ginestre e profumi, ovunque. D’autunno è bella, e calda fino a novembre. Ci sono i funghi e le castagne. E’ camminate, e passeggiate. E’ il buen ritiro a cui guardo».

Trentuno anni in vacanza nello stesso luogo è ormai come abitarci. Andrea Niccolai guarda alla sua Elba come qualcosa di più ancora. «Sì — ammette — quando smetterò di esercitare la professione mi ci vorrei stabilire, almeno per molti mesi all’anno. E spero di poter conservare sempre gambe buone. L’obiettivo di quest’anno, per esempio, sono innumerevoli camminate». Eppure, dopo tanti anni, sembra incredibile, ma l’Elba ha ancora segreti da rivelare. «E’ vero — ci dice ancora Niccolai — ancora non ho percorso tutti i sentieri. Ci sono posti magici. Soltanto recentemente, a venti minuti dalla mia casa, ho trovato una piccola spiaggia, l’approdo di Galenzana dove, anche nei giorni più affollati, ci sono pochissime persone. E non ci sono soltanto le insenature sul mare da scoprire. Anche altro. Come la chiesa del Monte Serrato, vicino a Porto Azzurro. E’ chiusa tra due scogli di roccia, alla fine del sentiero che sale verso la montagna. Si dice che sia l’imitazione di una cattedrale di Monserrat e risale alla fine dell’Ottocento. Fu ricostruita da un architetto spagnolo e dedicata agli elbani. Si parte da un pino secolare e sotto c’è il mare. E si vede Montecristo. Un’altra delle passeggiate che amo è quella che parte da Marciana Alta, sul versante sud, verso la Madonna del Monte, dove si dice che Napoleone amò Maria Walewska. Lì sei fra cielo e terra. E’ uno spettacolo appagante».

IN TANTI ANNI il rapporto con gli elbani si è fatto più stretto. «Sono simpatici e ancora più amabili fuori stagione, perchè l’isola, di luglio e d’agosto, impazzisce, e loro corrono da tutte le parti. Poi restano disoccupati». L’avvocato Niccolai spera, prima o poi, di imparare a pescare i totani: «Sarà il mio hobby della pensione». L’Elba è il deserto vicino di Andrea. «Sì. Basta uscire dai sentieri e il mondo sparisce. E c’è solo il vento, la natura e il rumore del mare. E’ come la ricerca dell’anima del deserto. Anche il mare aperto, è il deserto».