Sbranato da un pitbull in pieno centro

La tragica fine di Rocky, un piccolo meticcio di Giacomo Bini

Stefania Pardi con il piccolo Rocky

Stefania Pardi con il piccolo Rocky

Pistoia, 4 ottobre 2015 -  Un pit bull ha azzannato alla gola e ucciso un cane di piccola taglia, che era tenuto al guinzaglio dalla sua padrona, sul marciapiede di via Vignolini, in pieno centro di Montale. Una scena cruenta e straziante a cui hanno assistito, oltre alla padrona, la trentenne Stefania Pardi, anche alcuni vicini il cui intervento non è servito a salvare il canino dalle fauci del pit bull. Tutto è avvenuto in un attimo. Il canino e la sua padrona stavano facendo il solito giro di tutti i giorni, in direzione della piazza, quando all’improvviso è arrivato di corsa il Pit Bull, che si trovava senza guinzaglio nel prato che affianca la strada insieme al suo padrone, un giovane poco più che trentenne. Il Pit Bull è piombato sulla sua preda andando direttamente alla gola del canino e afferrandolo con un stretta ferrea senza più mollare la presa. Il canino non ha avuto nemmeno il tempo di emettere un guaito. Il Pit Bull appartiene ad un giovane di poco più di trentanni che lo ha preso in affido in età adulta presso una associazione di Novara. Il Pit Bull proviene dalla Spagna dove viveva in canile e si può ipotizzare, anche se il passato dell’animale è tutto da verificare, che possa aver ricevuto un addestramento da cane da combattimento. Il piccolo meticcio vittima della aggressione, che si chiamava Rocky, aveva 15 anni e viveva in una casa a pochi metri dal luogo dove è avvenuta l’aggressione. «Rocky è cresciuto insieme a me – dice Stefania Pardi in lacrime e ancora sotto choc – per me, per mio fratello e per la mia mamma era come uno di famiglia, tutta la nostra giornata era organizzata per lui.

Era dolce, socievole, gli volevano tutti bene. Gli stavamo preparando una festa di compleanno per il 14 dicembre prossimo quando avrebbe compiuto 15 anni di età. Quello che è successo è stata un’esperienza terribile e non riesco ancora a riprendermi». Stefania ha voluto inviarci un ultimo saluto al suo Rocky: «Sei il nostro angelo, canino ti meriti il paradiso, perché per noi eri un fratellino. Quando ci chiederanno se abbiamo incontrato un amico fedele parleremo di te. Ciao amore, da Stefania, Andrea, Elisa, mamma i tutti i suoi parenti». Il Pit Bull autore dell’aggressione si trova attualmente nella casa del suo padrone che è situata a pochi metri di distanza da quella della famiglia del canino. Il proprietario ha una mano ferita nel tentativo di aprire le fauci del suo cane che è stata curata con undici punti di sutura.

Giacomo Bini