Bond argentini, una banca condannata a restituire i soldi

La vittoria del compianto professor Enzo Tafi. In punto di morte l'uomo ha chiesto all'avvocato di continuare la causa per riavere i risparmi di Lucia Agati

La stretta di mano per la firma di un contratto (Foto di repertorio Olycom)

La stretta di mano per la firma di un contratto (Foto di repertorio Olycom)

Pistoia, 3 febbraio 2015 - E’ morto, alla vigilia dei novant’anni, senza avere la soddisfazione di sapere che aveva vinto. Senza sapere che il giudice d’appello, ribaltando la sentenza di primo grado, aveva condannato la banca a restituirgli i soldi, i risparmi, che aveva investito nei famigerati bond argentini. Quasi centocinquantamila euro. Il professor Enzo Tafi, che non si era mai dato pace per aver perduto quei soldi, poco prima di morire aveva addirittura scritto una lettera in cui chiedeva, insieme alle sue ultime volontà, che quella causa non fosse abbandonata. E così è stato.

L’avvocato Luca Magni del foro di Pistoia, che lo aveva seguito in tutta la vicenda, ha portato a termine la missione e la sentenza d’appello, che ha dato giustizia al professore, è stata pronunciata pochi giorni fa. Il signor Tafi fece causa al Monte dei Paschi di Siena, oltre dieci anni fa, nel 2004, per poter riavere gli importi investiti nei bond argentini. Era un pensionato, erano soldi che aveva messo da parte e perse tutto nel crac: 148mila euro, per la precisione.

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