Pistoia, 24 ottobre 2014
Gek Galanda da quest’anno dalla sua postazione personale può guardare le partite con occhi diversi, pronto a cogliere qualsiasi sfumature senza l’adrenalina che scorre quando sei in campo o in panchina. Conoscendo Gek quell’adrenalina gli scorre ancora nelle vene, ma il ruolo di adesso impone controllo e pacatezza. E, allora, chi meglio di lui può dare un primo giudizio su Pistoia?
“Diciamo bene la prima perché abbiamo vinto _ afferma Galanda _ mentre nella seconda abbiamo fatto qualche passo in avanti. Nell’ultimo match contro Sassari all’inizio abbiamo preso schiaffi, ma abbiamo saputo reagire e questo è importante. La squadra e il pubblico sono diventati un tutt’uno e insieme hanno dato vita ad una bella rimonta. Certo, perdere bene o male conta poco alla fine, ma ho visto la gente uscire soddisfatta per l’atteggiamento con cui la squadra ha affrontato la partita dando il massimo ed è questo ciò che vogliamo dai ragazzi e da tutto l’ambiente”.
La Tesi Group in queste due prime partite ha avuto problemi di approccio alla gara subendo troppo le iniziative degli avversari e, in modo particolare contro Sassari, è riuscita a rimanere a galla grazie al tiro dalla lunga distanza. “Questo è vero _ dice Galanda _ ma va detto che rispetto allo scorso anno dove la squadra andava a folate, adesso la nostra forza è nella costanza di macinare gioco, siamo una squadra che ti cuoce a fuoco lento, che ti porta a cadere alla lunga distanza. Spesso nelle squadre si cerca la continuità per tutti i quaranta minuti, ecco sembra che noi questa peculiarità l’abbiamo già nel nostro dna”.
Domenica arriva Cremona, squadra che ha fatto un grande exploit contro Reggio Emilia e che per questo va prese con le dovute precauzioni. “Non solo contro Reggio Emilia _ dice Gek _ ma anche durante il precampionato ha giocato ottime partite. Sono contento per Fabio Mian, uno dei giovani quando ero a Varese e mi fa piacere vederlo giocare. A parte questo, Cremona è una squadra temibile e la vittoria contro Reggio Emilia non è stata frutto del caso. E’ una formazione ben allenata da un tecnico che ha tagliato il traguardo delle 1000 panchine ed è uno che ne sa di basket e che conosce bene Pistoia. Da parte nostra dovremo dimenticare le percentuali al tiro avute contro Sassari e trovare soluzioni alternative. Dobbiamo cercare di fare la cosa giusta al momento giusto, avere lucidità nelle scelte. Il tiro è una nostra caratteristica, ma non dobbiamo limitarci solo a questo”.