Galanda: "Pensiamo a giocare e basta"

Parla il giemme biancorosso

galanda

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Pistoia, 28 novembre 2015

Cerchiamo di mettere un punto definitivo al discorso schiaffi da rendere, sudditanza o protezioni particolari a squadre e giocatori perché non portano a nulla. Pensiamo soprattutto al basket giocato che, invece, è l’unica cosa che conta. «Esatto – dice Gek Galanda – visto che abbiamo la fortuna di avere una squadra che gioca e anche bene. Non pensiamo a cose o situazioni che possono solo distrarci da quello che è il nostro obiettivo, ovvero continuare a giocare una buona pallacanestro. Fino a qui abbiamo meritato tutto quello che ci è successo, vittorie e sconfitte. A Cremona non eravamo al top della condizione, non era la nostra partita e abbiamo incontrato una squadra che, invece, era in ottima forma, lunga, completa con tanti italiani di livello come Gaspardo che mi è piaciuto tantissimo».

Domenica, tanto per rimanere in tema, la Tesi Group si troverà di fronte un’altra squadra lunga, completa, con tanti italiani e giocatori di grande livello come Reggio Emilia. «Un avversario – prosegue Galanda – che ha sicuramente molte armi a disposizione. Reggio ha lunghi pericolosi sia dentro che fuori dall’area, sa giocare a metà campo, ma anche in contropiede oltre ad avere elementi di grande esperienza. Tutti dicono che Kaukenas è lento, ma alla fine li batte tutti». Una bella gatta da pelare per i biancorossi che, invece, sono una squadra giovane che deve fare ancora molta strada e deve imparare ad affrontare certe formazioni.

«Innanzzitutto – afferma Galanda – dobbiamo recuperare la forma fisica e mentale proprio perché ci aspetta una sfida importante contro una grande squadra. Poi non dobbiamo sentire la pressione di dover vincere per forza che non vuol dire non reagire ad una prova poco brillante, ma giocare senza tensione. Io quando giocavo e mi trovavo in difficoltà, mi affidavo a quelle che erano le mie sicurezze come la difesa, i passaggi sicuri e ascolare il coach. E’ fondamentale tornare a fare le cose semplici, un taglia fuori, una difesa aggressiva e maggiore comunicazione in campo. Oltre a questo dobbiamo evitare di cadere nelle trappole dei nostri avversari e imparare da chi abbiamo davanti che non vuol dire snaturarsi, ma capire bene chi ci troviamo di fronte, studiare gli avversari e leggere le situazioni in campo».