Eric Lombardi si presenta

"Faccio la vita da sportivo e non sono un piantagrane"

Eric Lombardi

Eric Lombardi

Pistoia, 28 luglio 2015

 

«Ho una ragazza, un cane, vado a letto presto, faccio vita da sportivo e non sono un piantagrane». Eric Lombardi si è presentato così, in modo diretto. La nuova ala biancorossa all’inizio è stata tradita dall’emozione e le parole uscivano a fatica, ma quando si è rilassato è venuta fuori la sua vera indole. Lombardi è un ragazzo simpatico, alla mano, sorridente, ma con la testa sulle spalle. «Sono qui per mettermi in gioco – prosegue l’ala biancorossa – per migliorare come giocatore e crescere come persona. Pistoia è un’ottima società e ha uno staff tecnico di tutto rispetto, per questo ringrazio i dirigenti per avermi dato questa opportunità».

Visto che è stata tirata in ballo, in rappresentanza della società ad accogliere il nuovo acquisto biancorosso c’era il giemme Gek Galanda, pure lui fresco di nomina. «Ho stretto la mano ad Eric – ha detto Gek – e la stretta era ferma e decisa, da qui si capisce molto. Lombardi è un prospetto importante, un giocatore che abbiamo fortemente voluto per le sue caretteristiche in campo e, soprattutto, fuori. Noi pensiamo prima di tutto agli uomini con ambizione e voglia di crescere e siamo qui a dargli il benvenuto, ma chiedendogli da subito serietà e sorriso sulle labbra, perchè lavorare seriamente non significa dimenticare il sorriso. Sono certo che saprà sfruttare l’opportunità che gli stiamo dando. Le sue caratteristiche sono quelle di un giocatore esplosivo che viene da un’annata ottima con un allenatore che lavora benissimo con i giovani. L’importante è che Eric risponda con l’atteggiamento giusto, poi i risultati verranno».

In effetti da lavorare c’è e anche parecchio perchè il salto dalla Legadue alla serie A non è facile. «Si sale di livello – dice Lombardi – sia tecnico che fisico e quello che ho fatto fino ad ora in A/2 adesso non basta, dovrò stare molto di più in palestra a lavorare sotto il profilo tecnico che del potenziamento fisico. Di contro posso sfruttare la mia esplosività e rapidità di gambe che ho conservato nonostante l’altezza (202cm) e la possibilità di arrivare a canestro. Sono un 3, ma posso anche fare il 4 e, magari, imparare a difendere anche sulle guardie. So di dover migliorare molto il tiro da fuori per farne un’arma sicura da poter utilizzare ed è per questo che ho scelto una società che lavora bene con i giovani e che mi darà la possibilità di crescere».