Banca di Vignole e Pescia insieme. Fusione per le due Bcc, nasce 'Vpm'

Ecco i dettagli dell'accordo

Giancarlo Gori

Giancarlo Gori

Pistoia, 30 settembre 2015 - ALTRE due banche di credito cooperativo uniscono le forze. I consigli di amministrazione della Bcc di Vignole e Montagna Pistoiese e della Banca di Pescia Credito cooperativo hanno approvato il progetto di fusione per unione dei due istituti, dando così il via all’iter che, dopo l’approvazione della Banca d’Italia e delle due assemblee dei soci, fra la primavera e l’estate 2016 porterà alla nascita di un unico soggetto. Il percorso è simile a quello attivato appena pochi giorni fa da Banca di Pistoia e ChiantiBanca, ma questa volta i rapporti di forza sono di maggiore equilibrio. La società risultante dalla fusione assumerà la denominazione di «Vpm Banca di credito cooperativo di Vignole Pescia e Montagna Pistoiese-società cooperativa»

IL NUOVO istituto bancario si pone tra i maggiori del movimento cooperativo toscano: potrà contare su oltre 8mila e 700 soci e più di 45 mila clienti. Significativi anche i dati sulla raccolta complessiva, che si attesta a 1,3 miliardi di euro, e sugli impieghi a clientela, che raggiungono circa 840 milioni. La nuova banca avrà un patrimonio di oltre 120 milioni. Gli sportelli saranno 26, dislocati in 18 comuni, nelle province di Pistoia, Prato, Firenze e Lucca. Il territorio su cui la nuova banca potrà operare comprende dunque un’ampia fascia della Toscana e oltre 50 Comuni, arrivando fino ai confini del pisano. Le aree di riferimento delle due Bcc hanno una configurazione economica complementare per estensione, per diversificazione e per dislocazione geografica, con una similitudine socio-culturale che faciliterà l’integrazione fra le due realtà economiche. VPM Banca di credito cooperativo di Vignole Pescia e Montagna pistoiese disporrà di un assetto patrimoniale e di risorse umane (i dipendenti del nuovo soggetto saranno intorno a 235) che si assicura essere in grado di consolidare le strategie operative e migliorare la qualità dei servizi a famiglie e imprese, valorizzando i principi della cooperazione. La fusione era nell’aria da mesi e segue altre già avvenute nel circuito Bcc su impulso della Banca d’Italia, che spinge per istituti con maggiore patrimonializzazione. Sfumato l’accordo con la Banca di Pistoia, Vignole ha puntato su Pescia, e la pratica è stata chiusa con successo. In attesa della conclusione dell’iter, continuano le trattative per l’individuazione della sede legale e per la ripartizione del cda, che potrebbe ricalcare le proporzioni fra i due istituti. 

«LA SCELTA aggregativa tra due banche sane e solide – si legge in una nota – nelle intenzioni dei consigli di amministrazione delle due Bcc rappresenta, in una visione strategica che guarda al futuro, un’opportunità importante per ricercare modalità e strumenti operativi più consoni ad affrontare la situazione di gravità economica che tuttora persiste, con la precisa volontà di costruire una realtà più solida nel territorio di riferimento e tra le più importanti a livello regionale, in grado di rispettare al meglio, anche in prospettiva, i parametri normativi sempre più stringenti della vigilanza bancaria».