L'auto dei ragazzi
Pistoia, 25 maggio 2016 - Mattinata all’insegna dell’ energia rinnovabile coniugata allo studio grafico dello stile ieri nel l’aula magna dell’Ipsia Pacinotti per presentare i laboratori innovativi e le realizzazioni di prototipi fatte dagli studenti. L’incontro faceva parte di un percorso condiviso dall’ i stituto con il l iceo artistico Policarpo Petrocchi, denominato «Progetto green power», in cui la sperimentazione dell’impatto ambientale si è unita alla ricerca dell’estetica e del design.
La collaborazione tra le due scuole e il mondo di varie aziende artigiane locali è stata di stimolo alla messa a punto di un prototipo di veicolo ecocompatibile dotato di pannello fotovoltaico per la mobilità nei centri abitati, specialmente nelle città a vocazione turistica come Pistoia. Alle menti creative del liceo artistico è stato affidato i l design originale del mezzo, mentre la parte meccanica è stata realizzata dall’ingegno pragmatico degli studenti dell’istituto professionale. Grande soddisfazione hanno espresso le dirigenti delle due scuole coinvolte, Anna Maria Corretti e Elisabetta Pastacaldi. Per concretizzare il progetto le due scuole si erano precedentemente dotate di attrezzature specifiche di nuova generazione.
Il liceo artistico ha potenziato il settore del design industriale installando una nuova dotazione di computer, mentre l’Ipsia Pacinotti ha allestito un laboratorio innovativo, con moderni impianti di condizionamento e sistemi di riscaldamento a pompa di calore a basso impatto ambientale. Coordinatore e referente del progetto è il professor Luca Traversari, che ne ha curato anche la realizzazione insieme ai colleghi Massimo Capperi e Gualtiero Lapini e ai tecnici Massimo Livi Luigi Capo, Giovanni Sasso e Marco Poli. L’operazione è stata cofinanziata dalla Caripit, con il contributo di diverse aziende artigiane del territorio i cui rappresentanti sono intervenuti ieri mattina , tra cui Michele Giannetti ( «Az» ) , Leonardo Fabbri ( «Elfi» ) , Massimo Gandolfi ( «Porrettana gomme» ) , Stefano Desideri della ditta omonima e Stefania Acerbi ( «Acerbi e Frosini» ) .