"Un'accusa insostenibile": Mattia, il giudice archivia il caso

Impossibile stabilire con certezza quando il bimbo è stato scosso / MATTIA MORI' PER SCUOTIMENTO

I genitori di Mattia Pierinelli (foto Quartieri)

I genitori di Mattia Pierinelli (foto Quartieri)

Pistoia, 25 aprile 2015 - «Un’accusa insostenibile». E’ racchiuso in queste poche parole il motivo per cui il giudice per le indagini preliminari Patrizia Martucci ha archiviato il procedimento che riguarda la morte del piccolo Mattia. E l’accusa, spiega il giudice, è insostenibile perchè non è possibile datare con certezza il momento in cui è avvenuto lo scuotimento fatale per Mattia. Il giudice, che si era riservato qualche giorno per pronunciarsi dopo la discussione di lunedì mattina, ha reso nota alle parti la sua decisione ieri pomeriggio.

Nel motivare il suo decreto di archiviazione ha tracciato gli esiti dell’incidente probatorio, ovvero la perizia da lei disposta su richiesta del magistrato inquirente, sostituto procuratore Claudio Curreli, che ha chiesto per tre volte l’archiviazione del caso. Il piccolo – scrive il gip Martucci – è morto a causa di una imponente emorragia cerebrale di natura traumatica. Il trauma, in assenza di patologie naturali e di altri traumi, è conseguenza di un forte scuotimento. E’ impossibile datare con maggiore precisione l’evento principale che ha portato il piccolo alla morte: «molto probabilmente – scrive il gip – si è verificato in una forchetta di orario compresa almento tra le 7 e e 11 del mattino del 2 dicembre 2009, essendo plausibile addirittura estendere tale spettro a qualche ora precedente il mattino».

E’ la prova regina in questa tragica vicenda. E anche se il giudice dà atto della diversa conclusione a cui erano arrivati i periti del processo civile: nessun intervalllo lucido tra lo scuotimento e l’emorragia, il coma e infine la morte del bimbo afferma, nel suo decreto che: «Tale diverso esito, al di là della riflessione che la prova cristallizzata in sede di incidente probatorio possiede un peso specifico di gran lunga superiore, in quanto anticipazione del dibattimento, conferma, in presenza di contrastanti conclusioni, l’impossibilità di datare con certezza il momento dello scuotimento, così non consentendo di escludere che, manovre improprie, ancorché incosapevoli, siano avvenute al di fuori dell’asilo. Incertezza che non potrebbe essere superata da altra perizia che, non offrirebbe, qualunque fosse l’esito, alcuna verità assoluta e definitiva, né in questa fase né in quella di un ipotetico dibattimento».

I genitori di Mattia, Riccardo e Caterina Pierinelli, si erano opposti alla nuova richiesta di archiviazione e avevano presentato un’istanza in cui chiedevano al gip l’imputazione coatta per le tre maestre. Avevano inoltre chiesto una nuova perizia da parte di un neuroradiologo e di un esperto della sindrome del bambino scosso.