«C’ero io dietro quella lettera anonima»

Appaltopoli, l'imprenditore di Cerreto Guidi Luigi Bonanno fece la prima denuncia prima dell'apertura di una gara per il Consorzio Padule di Fucecchio

L’imprenditore Luigi Bonanno (a sin.) e il geometra Aldo Stefano Guggino

L’imprenditore Luigi Bonanno (a sin.) e il geometra Aldo Stefano Guggino

Pistoia, 10 febbraio 2015 - IL 21 maggio 2007 un fax anonimo raggiunse la Procura, la Guardia di Finanza e la redazione del quotidiano Il Tirreno. Fu spedito prima dell’apertura di una gara per il Consorzio del Padule di Fucecchio. Fu la prima denuncia ricevuta dalle autorità nella vicenda che avrebbe poi portato, infine, al processo sugli appalti pilotati. Dietro quell’anonimo c’era l’imprenditore di Cerreto Guidi Luigi Bonanno, che ieri mattina, durante il confronto con il geometra del Consorzio Aldo Stefano Guggino, chiesto dal pubblico ministero Francesco Sottosanti, ha fatto questa rivelazione. Il pm ha prodotto quel dettagliato esposto, e lo ha messo a disposizione dei giudici del Collegio e delle difese. L’imprenditore Bonanno, che resta, per il momento, indagato per falsa testimonianza dopo l’udienza di lunedì 19 gennaio dove apparve reticente su quello che Guggino aveva detto, in aula, di aver appreso da lui, ieri mattina era più determinato e più preciso. Sono spariti «non so, non ricordo, gli altri sono stati più fortunati di me», sostituiti da circostanze chiare e da una puntuale ricostruzione della quale riportiamo i brani più salienti. Bonanno è stato assistito, nella sua testimonianza, dall’avvocato Claudio Selmi del foro di Firenze.

«L’altra volta mi sentivo male – ha detto Luigi Bonanno rispondendo alle domande del presidente Anna Maria Sacco –. Non ero in condizione. Su queste gare io ero informato da un concorrente e alcuni mi dicevano che c’era da pagare dal 3 al 5 per cento. Mi fermavo al Consorzio e mi lamentavo. Io non ho mai pagato. Sì, mi sono trovato nell’ufficio di Guggino e mi lamentavo. Gli dicevo che sapevo, dall’esterno, che bisognava pagare questo contributo. La sapevo da Manuele Mariotti che ha una ditta. Lui mi ha detto che dovevano pagare un contributo a Vasco Bartolini dal 3 e al 5 per cento per aggiudicarsi le gare. Bartolini era la persona di fiducia del Consorzio. Si fece un’Ati per il pronto intervento per due anni, dal 2010 al 2012, poi ci fu una discussione. Quindi io non ho più partecipato. Lui era stato accantonato e veniva da me perchè denunciassi. Poi ho tagliato i rapporti. Il mio geometra mi consigliò di fare una denuncia. Facemmo un fax alla Procura prima della gara del Pescia, della Nievole e di altri due canali, scrivemmo che si sapeva già chi avrebbe vinto, con il nome di quattro ditte.

A fare l’esposto mi aiutò l’avvocato e il geometra della mia ditta, Spagnoli. Poi è stata fatta un’altra denuncia, sempre anonima, prima dell’arresto del Fambrini». L’Avvocato Selmi, all’esordio del confronto ci ha tenuto a sottolineare che: «Bonanno intendeva costituirsi parte civile e lo farà anche nel secondo processo. E’ un imprenditore estremamente danneggiato, che non lavora da tre anni, che non può più pagare i debiti».