Cervi, piccioni e cinghiali nei campi: "Danni da migliaia di euro"

L'allarme della Coldiretti: "Piana e Valdinievole assediate"

Cinghiali (Foto Cusa)

Cinghiali (Foto Cusa)

Pistoia, 2 maggio 2016 -  Si avvistano cervi nei vivai della piana pistoiese, in prossimità dello svincolo autostradale. I piccioni spazzano via in poche ore interi campi di girasoli nella Valdinievole. E pure i campi di grano e di mais diventano arena per le scorribande notturne dei cinghiali. È un momento insostenibile per gli agricoltori: piccioni, cinghiali e cervi compromettono tutte le produzioni. “È desolante verificare come le piantine di mais o girasole che in questi giorni stanno spuntando nella piana attorno al Padule e in tutta la provincia -spiega Michela Nieri, presidente di Coldiretti Pistoia-, vengano devastate due o tre volte. Riseminare un campo diventa un costo che non si può tollerare”. Danni per migliaia e migliaia di euro che non vengono risarciti e che rendono un terno al lotto l'attività di semina. “La situazione, già grave da anni, è ulteriormente aggravata da una fase di buco normativo -continua Michela Nieri- che non permette l'intervento 'd'urgenza' della squadre di selezione. Una fase di incertezza che determina costi impropri a carico dei produttori agricoli”. Il disastro nei campi, nei vigneti, nei vivai, in piano e in altura continua ed è in ampliamento. E i danni non sono solo per il settore agricolo.

“Cinghiali, cervi e altri animali che insistono su zone improprie mettono a rischio la circolazione sulle strade principali e non sulle rèdole, i viottoli erbosi fra i campi -commenta Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Pistoia-. Coldiretti sta conducendo un'azione a livello istituzionale per portare a definitiva soluzione il problema, che si risolve solo limitando a livelli fisiologici il numero di ungulati, piccioni ed altre specie”. La Regione Toscana si è dotata di una legge obiettivo, e ora si stanno definendo i meccanismi di intervento finalizzati alla prevenzione e al contenimento dei danni alla colture agricole da parte di cinghiali, caprioli, cervi ed ungulati in genere nei periodi al di fuori della caccia. “Ma al momento i meccanismi ipotizzati sono burocrativi e non sono funzionali. “Vanificheranno tutti gli sforzi fatti sino a qui per produrre una leggesolo sulla carta all’avanguardia -spiega Ciampoli-. Incontreremo gli organi regionali nei prossimi giorni, e chiederemo la cessazione di questa inaccettabile fase di stallo e l'adozione di meccanismi adeguati a tutelare il lavoro ed il sudore di chi sta nei campi”.