Addio alle Jacuzzi per il prefetto

Buona domenica - di Cristina Privitera

Cristina Privitera

Cristina Privitera

Pistoia, 16 novembre 2014 - Due Jacuzzi, una vasca idromassaggio per ciascuno dei due bagni, parquet ovunque (ma soltanto lì) e un ascensore esclusivo per salire dal prestigioso appartamento fino alla terrazza, immaginiamo panoramica, vista l’altezza del nuovo polo della sicurezza all’ex Breda. Ebbene tutto questo sarebbe stato a disposizione del prefetto. Alla faccia della spending review di oggi, solo una manciata di anni fa era stata progettata e realizzata una residenza senza badare a spese. Ma siccome le follie della nostra pubblica amministrazione non fanno mai mancare sorprese (e soldi buttati via), tutto questo ben di dio già pronto all’uso è stato rimosso, perché la residenza per il prefetto non ci sarà più.

Resterà nell’attuale altrettanto prestigiosa sede nel palazzo storico di piazza San Leone (costo d’affitto 75mila l’anno). Ma perché questa tela di Penelope, appartamento prima sì e poi no? Nel nuovo polo dovevano essere trovati spazi per gli uffici dell’Agenzia del territorio, quarto inquilino obbligato (con prefettura, questura e Stradale) per raggiungere il milione e 200mila euro che il ministero degli Interni deve pagare come canone annuale alla cooperativa Cmsa che ha costruito l’edificio. Tutto risolto con buona pace della Jacuzzi del prefetto? Macchè. Questo intoppo ha lasciato il cantiere fermo per un paio di anni e il ritardo ha messo in serie difficoltà finanziarie la Cmsa, costretta a cedere la proprietà a una finanziaria appositamente creata da un gruppo di banche. Ecco allora il nuovo stop: il prefetto si rivolge all’Avvocatura dello Stato per fare chiarezza sull’iter corretto per affidare le gare per gli ultimi impianti da istallare. Chissà quando risponderanno da Roma.