Qualità dell'acqua in picchiata. L'allarme di Arpat: "Inquinamento dei corpi idrici"

Necessari processi più "spinti" per la potabilizzazione. Il silenzio degli enti locali di Michela Monti

Immagine d’archivio

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Pistoia, 22 maggio 2015 -  La qualità delle acque destinate alla produzione di quella potabile nel territorio comunale di Pistoia e più in generale in tutta la provincia, nella piana fino a Firenze, è peggiorata. A dirlo è l’Arpat che recentemente ha pubblicato i dati delle analisi condotte nell’ultimo triennio. «Si conferma il trend in peggioramento degli ultimi anni della qualità delle acque superficiali destinate alla produzione delle acque potabili – scrive in una nota l’ente regionale deputato al monitoraggio – che evidenzia la totale assenza di corpi idrici in categoria A1( migliore qualità), una ulteriore riduzione di quelli in categoria A2 e un incremento di quelli in categoria A3 e subA3 (di qualità inferiore alla A3), che insieme rappresentano attualmente il 90% dei corpi idrici valutati e per i quali sono necessari i trattamenti di potabilizzazione più spinti».

L’Arpat ha monitorato diverse decine di corpi idrici superficiali, distribuiti soprattutto nelle province di Firenze, Pistoia e Arezzo. Quasi la metà di essi sono finiti nella categoria SubA3 perlopiù per la presenza di solfati, idrocarburi, cromo, mercurio e la temperatura, troppo alta. L’inquinamento delle acque (che poi subisce un processo di depurazione) arriva da diverse sostanze: arsenico, cadmio, mercurio, idrocarburi e persino tallio; inoltre sono presenti salmonelle e coliformi fecali. Il report non è passato inosservato ai vari comitati dell’acqua presenti nel territorio. Sono stati i primi a lanciare l’allarme sul trend negativo evidenziando in particolar modo il «paradosso » con le bollette da pagare al gestore che al contrario sono sempre più «salate». La stessa Arpat commenta che si tratta di «dati da non sottovalutare». Il report è finito anche all’attenzione del giornale «Il fatto quotidiano» che riporta con dovizia i dettagli che hanno fatto scendere la qualità dell’acqua in Toscana.

Silenzio assordante da parte degli enti pubblici coinvolti. Non dappertutto però. Nel comune di Serravalle Pistoiese è intervenuta sul tema la consigliera di Fratelli d’Italia Elena Bardelli  che ha presentato interrogazione al vice sindaco Luca Santucci. «Per onestà il sindaco, autorità locale in materia di igiene e sanità, dovrebbe diffondere questa relazione perché tutta la cittadinanza ne sia a conoscenza – scrive Bardelli in una nota -. È comprensibile che la popolazione esiga di acquisire notizie circa la potabilità dell’acqua dei rubinetti, tanto più che Publiacqua, a cui il Comune affida la gestione del servizio idrico, si fa pagare profumatamente. Se l’Amministrazione Comunale di Serravalle vuole continuare a rimanere indifferente di fronte al report di Arpat e alle preoccupazioni dei cittadini, lo faccia pure. Ognuno poi si assuma le sue responsabilità. Noi il nostro dovere di segnalazione del problema lo abbiamo adempiuto».