Nuova strada per la montagna: ecco il progetto. Il 3 ottobre a Cutigliano un convegno organizzato da La Nazione

Gallerie e viadotti al posto di passi e tornanti: il costo è di 120 milioni. Il 3 ottobre a Cutigliano un convegno organizzato da La Nazione e Confcommercio Pistoia / BINI: "PORTERO' IL PROGETTO A ROMA" / LA PIETRA E CECCARELLI: "PRESENTAMMO IL PROGETTO DIECI ANNI FA" / E I SINDACI ADESSO SI SCOPRONO POSSIBILISTI / FABBRI E BELLI: "PERCHE' ASPETTARE DIECI ANNI?" / NUOVA STRADA IN MONTAGNA: SVEGLIAMOCI / GALLI: "COSI' RILANCEREMO LA MONTAGNA" / MARI: "SERVONO DATI PIU' PRECISI" / DANTI: "LA PRIORITA' NON E' LA PORRETTANA" / MORELLI: "PIU' CHE LA STRADA SERVE UN PATTO" / FONTANA: "MORELLI NON CONOSCE I NOSTRI PROBLEMI" / NUOVA STRADA: UN CONVEGNO SUL TEMA / PROTESTE DALLA PORRETTANA: "NON ESISTE SOLO L'ABETONE" / DANTI: "GIUSTI I PROGETTI SULLA PORRETTANA, MA LA STESSA ATTENZIONE LA MERITA LA 66" / MORELLI A FONTANA: "CONFRONTO SULLE PRIORITA'"

Traffico alle Piastre. (FotoCastellani)

Traffico alle Piastre. (FotoCastellani)

Pistoia, 19 agosto 2014 - CENTOVENTI MILIONI di euro. Tanto costerebbe, secondo uno studio dell’ingener Roberto Pinelli dell’Università di Pisa, rendere la strada che da Pistoia porta all’Abetone meno «impossibile». Uno studio che risale a una decina d’anni fa, ma ancora attualissimo, visto che amministratori e imprenditori non fanno che parlare della strada (ferma ai tempi del granduca) come del primo e più importante ostacolo che impedisce al nostro Appennino quell’appetibilità turistica e industriale che potrebbe ridare fiato all’economia montana. Lo studio venne realizzato una decina d’anni come tesi di laurea da Pinelli (il relatore era il professor Massimo Losa) e prendeva le mosse dalla proposta formulata a metà degli anni Novanta di realizzare un collegamento tra Pontepetri e Il Signorino per spostare il traffico in direzione Pistoia lungo la statale 64 Porrettana. L’ipotesi di tracciato prevede sulla «66» una prima variante a sud del torrente Limestre, evitando il passaggio da San Marcello, Limestre e Villaggio Smi, assicurandone comunque il collegamento tramite raccordi con l’attuale strada. Una seconda tratta della variante eviterebbe il passaggio da Bardalone, Campotizzoro e Pontepetri grazie a due gallerie di oltre mille metri l’una sotto il passo dell’Oppio e la Vergine degli Occhiali. La terza tratta si ricollegherebbe all’attuale strada regionale 66 subito sotto Cireglio ed eviterebbe il passaggio dalle Piastre: questa parte verrebbe realizzata grazie a due gallerie da 500 metri l’una circa e a numerosi viadotti. L’ultima proposta riguarderebbe invece la statale 12 con una variante ad hoc per evitare l’attraversamento degli abitati di Popiglio e La Lima.

IL COSTO COMPLESSIVO, dicevamo, è stimato in circa 120 milioni di euro, che non dovrebbero essere spesi necessariamente tutti insieme, visto che, come si legge nel progetto, «la molteplicità dei collegamenti con l’attuale sistema viario rende la costruzione delle varie tratte indipendente dalle altre». Scendendo nei dettagli il costo della variante alla statale 12 dovrebbe costare all’incirca 22 milioni di euro, il primo lotto della «66» quasi 15 milioni, il secondo lotto (quello più impegnativo per via dei 2,3 km di gallerie) oltre 52 milioni e il terzo lotto poco meno di 30 milioni. Nel complesso le opere riguarderebbero una ventina di chilometri in totale, di cui 14 «in rilevato o trincea» (al costo di 1,5 milioni di euro a chilometro), 2,50 in viadotto (10 milioni/km) e 3,60 in galleria (20 milioni/km), oltre a cinque rotatorie.

NOTEVOLI, secondo la tesi di laurea di Pinelli, i risparmi in termini di tempo: la variante alla statale 12 porterebbe una diminuzione dei tempi di percorrenza del 46%, il tratto La Lima-Bardalone del 41% e quello Bardalone-Pistoia addirittura del 68%. In concreto i tempi di percorrenza della statale 12 calerebbero da 10 a 5 minuti, il tratto dalla Lima a Bardalone sarebbe percorribile in 9 minuti anziché 16 e quello Bardalone-Cireglio in 17 minuti anziché 6. Questo in tempi normali, ma il guadagno sarebbe ancora maggiore in caso di maltempo e neve, quando gli automobilisti sono costretti a montare le catene per salire sull’Oppio, smontarle a San Marcello e rimetterle a Cutigliano. Insomma il progetto per una nuova strada c’è. Ora spetta alla politica vedere se e come metterlo in pratica. Quel che è certo è che la montagna non può più attendere.