Pistoia, 30 gennaio 2009 - Un nome lieve, 'Fiore nero', per un’indagine sul traffico di droga, eroina e cocaina, che i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Pistoia hanno smantellato pezzo per pezzo, fino a disarticolare completamente, con gli ultimi arresti di ieri, un’organizzazione 'multietnica' della quale facevano parte, trasversalmente, elementi italiani, albanesi, tunisini e marocchini: con un giovane albanese a capo, l’organizzazione era in grado di rifornire costantemente di droga i propri acquirenti, con un movimento complessivo ritenuto ingente e una ramificazione toscana e oltre. 'Fiore nero' è l’indagine delle grosse cifre: tre anni di attività investigativa, 103 persone denunciate a piede libero, sessanta persone arrestate, delle quali 32 in flagranza di reato durante i tre anni di indagine, e le altre 28 nelle ultime ore, quando i carabinieri hanno eseguito le 28 ordinanze cautelari e 36 perquisizioni. Teatro dell’operazione, nella sua complessità, sono state le province di Pistoia, Prato, Napoli, Massa, Carrara, Como e Livorno.

 


Le ultime manette sono scattate all’alba di ieri e la città ha vissuto, inconsapevolmente, alcuni attimi della maxi-operazione che è stata sorvegliata dall’alto da un elicottero dell’Arma, un 'AB412' abilitato al volo notturno e dotato di un faro potentissimo. L’elicottero ha sorvolato a lungo la città e le campagne e qualcuno si è anche un po’ allarmato, pensando ad un’evasione, ma in realtà, come ha spiegato il capitano Vincenzo Maresca, al comando del Norm, e che ieri mattina ha illustrato l’indagine nella sede del Comando Provinciale, è servito a monitorare la situazione dall’alto nel caso che qualcuno degli indagati si fosse allontanato dalla propria abitazione. L’equipaggio aveva alcuni obiettivi precisi da tenere sotto stretta osservazione e così è stato. Soltanto ieri mattina l’impiego di uomini e mezzi è stato ingente, con oltre 100 militari e all’opera e 37 veicoli. L’indagine aveva preso le mosse nel maggio del 2005, quando venne arrestato un giovane italiano (M.G.), a Montecatini, trovato in possesso di un certo quantitativo di droga. Fu l’ultima indagine avviata dal sostituto procuratore Rossella Corsini, scomparsa poco dopo. A dirigere i carabinieri è stato poi, fino alla richiesta delle misure cautelari, il sostituto procuratore Luigi Boccia. Cominciarono le prime intercettazioni telefoniche. Impresa ardua per gli investigatori seguire i movimenti degli indagati (il nucleo principale era costituito prevalentemente da albanesi, ed M.M. era stato individuato al vertice dell’organizzazione), perchè le utenze telefoniche venivano cambiate a ritmi vertiginosi proprio per dribblare eventuali intercettazioni.

 

Il 'capo' , che aveva una regolare attività da operaio, dettava le regole e la principale era che lui non trattava la cessione di meno di 25 grammi di droga, meglio se 30 o 50. La droga arrivava tutta dall’Albania e il prino consistente sequestro fu di 530 grammi nascosti nel vano di un’auto, dentro un involucro intriso di gasolio. Nel Pistoiese gli arresti sono avvenuti tutti nella piana: a Montale, a Casalguidi, Quarrata e Agliana e ogni volta sono stati sequestrati quantitativi di stupefacente. In totale i carabinieri sono riusciti a sottrarre al mercato oltre due chili fra eroina e cocaina.