{{IMG_SX}}Pistoia, 22 ottobre 2008 - "Loccupazione? Un atto contro la legge, se i ragazzi tenteranno di metterla in atto non potremo far altro che chiamare la polizia". Di fronte all’ ipotesi che va emergendo dalla marea montante della protesta studentesca in città, l’altolà dei presidi delle nove scuole superiori pistoiesi è nettissimo. E la tensione, in alcuni istituti aumenta. Ieri mattina la dirigente del Fermi, è dovuta intervenire personalmente per impedire picchettaggi all’entrata, tesi a scoraggiare l’ingresso degli studenti intenzionati a seguire le lezioni. Situazione simile anche di fronte al Pacini, dove alcuni ragazzi hanno cercato di bloccare l’accesso al portone ma sono stati prontamente invitati a farse da parte dai custodi.

 

"L’occupazione non risolve nulla ed è illegale, spero che non si voglia arrivare a mettere in pratica un’ ipotesi di questo tipo", commenta preoccupata la dirigente scolastica dell’istituto per geometri Morena Fini. Quella del Pacini, Patrizia Belliti, annuncia tolleranza zero: "Gli studenti non possono né scioperare né occupare – mette subito in chiaro – e se cercheranno di farlo, sono pronta a prendere tutte le misure del caso". La preside spiega però di non temere questa ipotesi, perchè "i rappresentanti degli studenti hanno già garantito che in questa scuola non sarà organizzata nessun tipo di protesta collettiva". Più pacati i toni adoperati da Angelo Borchi, preside all’Itis. "Oggi, al comitato studentesco, spiegherò ai ragazzi che l’occupazione non è un metodo di protesta conveniente per loro. Farla - motiva – significa interrompere di fatto il calendario scolastico, e per recuperare i giorni perduti, occorrerà cancellare la settimana di sospensione delle attività prevista a fine febbraio. Esistono metodi più efficaci e con meno conseguenze di questo per dimostrare la contrarietà alla riforma...".

 

Pur comprendendo, almeno in parte, le istanze degli studenti, i responsabili degli istituti agrario De Franceschi, professionale Pacinotti e del liceo scientifico Alessandro Rabuzzi invitano gli studenti a fare attenzione ad evocare lo spettro dell’occupazione in quanto "si tratta di un atto contrario alla legge, per cui scatta automaticamente, ed obbligatoriamente, la segnalazione alla polizia". All’Istituto d’ arte, in assenza della dirigente Elisabetta Pastacaldi, attualmente in Francia, la vicepreside Assuntina Truffaldini si sta impegnando al massimo per raffreddare gli animi di chi vorrebbe partire subito con la protesta più dura. "Sto cercando di riportare un po’ di calma – spiega – lunedì è già stata organizzata una manifestazione locale, ieri in tanti sono andati al corteo regionale di Firenze.... che bisogno c’è, a questo punto, di andare avanti con l’occupazione? Stiamo parlando dell’interruzione di pubblico servizio, è un fatto molto grave". Nessun commento sulle ventilate ipotesi di blocco delle lezioni del Forteguerri arriva infine dalla preside Rita Flamma, che si trincera dietro un secco "no comment".