{{IMG_SX}}Pistoia, 30 settembre 2008 - Giallo sulle colline pistoiesi. Un uomo è stato trovato morto carbonizzato all’interno di un’auto distrutta dal fuoco. L’identità non è ancora certa, si sa soltanto che la macchina, una vecchia Rover, è intestata ad Alberto Pietrini, 43 anni, originario di Lucca. L’uomo ha vissuto o a lungo a Capannori ma da circa un anno, probabilmente, abitava in Valdinievole. Suicidio o delitto? Al momento gli inquirenti della squadra mobile di Pistoia lasciano aperta qualsiasi ipotesi.

 

La macabra scoperta è stata fatta ieri sera, poco dopo le 19, nei dintorni della Cugna. L’auto, ancora in fiamme, si trovava in una traversa della Porrettana, lungo una strada sterrata nel bosco che dalla Cugna ridiscende a valle. Andando verso la montagna, la stradina inizia dopo la grande curva della Cugna. La macchina era quasi nascosta dalla vegetazione: un posto ad hoc per le coppiette. E’ stato un passante a dare l’allarme, vedendo il fuoco. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Pistoia, che erano già in azione nella zona per un incendio di sterpaglie. Con loro un’ambulanza allertata dal 118 e una Volante della polizia. Più tardi, alla Cugna, sono arrivati anche gli agenti della squadra mobile e della polizia scientifica, per i rilievi, oltre al sostituto procuratore della Repubblica di Pistoia, Ornella Galeotti, che coordina le indagini. Agghiacciante la scena che si è presentata agli occhi dei soccorritori e delle forze dell’ordine non appena i pompieri sono riusciti a venire a capo dell’incendio dell’auto e a mettere in sicurezza la zona. Il cadavare era al posto di guida, ormai irriconoscibile e in condizioni tali da rendere difficile, al momento, l’opera della scientifica per stabilire se presentasse segni di violenza o meno.

 

In un primo momento si è pensato a un suicidio con il gas - e da qui l’incendio - poi però, nel corso della serata, si è fatta strada l’ipotesi di un omicidio. Se la vittima corrispondesse al titolare dell’auto, Alberto Pietrini, ci sarebbero infatti alcune circostanze a far ritenere plausibile anche un delitto. L’uomo, che lavorava come commercialista, ha avuto precedenti con la giustizia per truffa e, sembra, avesse situazioni poco chiare (debiti) con numerose persone sempre in tema di soldi. Nella notte, sul passato dell’intestatario della macchina, si sono concentrate le indagini della squadra mobile, mentre si cercava di stabilire con certezza a chi appartenesse il corpo carbonizzato. Sulla vicenda regna il mistero. A quanto pare più di una persona avrebbe avuto validi motivi per far fuori Alberto Pietrini, così come lo stesso lucchese - in un momento di sconforto - avrebbe anche potuto decidere di farla finita.