{{IMG_SX}}Pistoia, 30 maggio 2008 - "Mercoledì è passato un vigile urbano e ci ha detto che d’ora in avanti non possiamo più lasciare l’auto sulla strada, altrimenti ci fanno la multa". L’avvertimento dell’agente di polizia municipale è bastato a per mettere in subbuglio i residenti di via Modenese, in particolare nel tratto fra Capostrada e Ponte Calcaiola. Da sempre, da decine di anni, gli abitanti lasciano l’auto lungo la strada. Quelle case risalgono agli anni ’40-’50 e furono costruite o acquistate quando tutti andavano in bicicletta o in vespa. Poi i tempi sono cambiati, ma gli spazi non sono aumentati, non era possibile. Quasi nessuno (pochi fortunati) ha il garage e tantomento il posto sul retro, visto che dietro la fila dei vecchi terra-tetto c’è semplicemente l’Ombrone con il suo rinnovato parco fluviale. Realizzare parcheggi alternativi non sarà tanto facile, magari lo fosse, non ci sono spazi disponibili.

 

Così da tre giorni centinaia di famiglie sono disperate. E non è un’esagerazione, perchè ne va della qualità della loro vita, della loro serenità, della semplice organizzazione quotidiana e in certi casi anche del lavoro. L’onda lunga delle multe nelle frazioni, preannunciata nei giorni scorsi dal capogruppo di Forza Italia in Comune, Alessio Bartolomei, e dal consigliere di circoscrizione 3 Alessio Tamburini, è arrivata nella costernazione generale. La gente chiede soltanto un po’ di comprensione e ha anche dei buoni suggerimenti per l’amministrazione. "Eppure, nessuno si è mai lamentato. Almeno fino al giorno in cui è arrivato il vigile - dice Laura Di Marco, titolare di un negozio di parrucchiera al numero civico 265 -  che ci ha riferito che la polizia municipale aveva ricevuto segnalazioni da parte di qualche pedone che protestava perché aveva difficoltà a camminare lungo la strada a causa delle auto parcheggiate". Secondo quanto riferito dal vigile, il ‘nuovo’ divieto di sosta dovrebbe valere dall’incrocio con la strada per Gello, fino al Ponte Calcaiola e gli abitanti sono disperati: nella zona non esistono parcheggi alternativi, e da qualche mese (dopo decenni di uso) è stato posto un divieto anche nel piccolo slargo della vicina via dei Platani che era una piccola risorsa per i residenti e che non toglieva spazi a nessuno, anche se la via è privata. "Dove la mettiamo quest’auto? - chiede Federico Pieratti -. A Gello dove l’unico parcheggio, distante da qui quasi un chilometro, ha solo 20 posti ed è sempre occupato? Dovrebbero spiegarcelo".

 

Eppure i residenti avevano chiesto degli interventi che potevano andare a beneficio di tutti, compresi i pedoni: "Perché piuttosto non pensano a mettere i dossi e gli autovelox che avevamo chiesto? - spiega infatti Sigfrido Ginanni -. Qui le auto sfrecciano anche a 150 all’ora e non c’è mai nessuno a controllare. Sarebbe meglio pensare all’incolumità della gente, anziché a fare le multe a chi vive in queste case". Anche in seguito ad un gravissimo incidente avvenuto un paio di anni fa lungo la strada, i residenti hanno indirizzato una petizione alla Circoscrizione 3 per chiedere la sistemazione di dissuasori di velocità e maggiori controlli. "Ma niente è stato fatto - dice ancora Pieratti e si continua a parlare di multe". "Dicono che il divieto di sosta sarebbe utile ai residenti - gli fa ancora eco Laura Di Marco -, ma non si rendono conto che questa non è zona ‘di struscio’ e passeggiate come il centro storico. Che noia danno le auto?". "Io sono uno dei pochi ad avere il garage -solidarizza Stefano Bovani -. Ma gli altri? Come faranno gli altri?".