2008-05-06
NUOVI GUAI giudiziari per Osvaldo Rastelli, presidente dellUnione consumatori e coinvolto, in questo caso, in qualità di presidente dellAiat (Associazione inquilini ambiente e territorio), in una vicenda di compravendita di immobili dismessi delle Ferrovie dello Stato (in base alla legge numero 560 del 93 sullalienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica che possono essere venduti ad associazioni senza scopo di lucro), per conto di unassociazione immobiliare pistoiese. Lintento, da parte del Rastelli, era quello di accrescere limportanza dellAiat, ma le cose non sono andate a buon fine, tuttaltro.
Le indagini a suo carico, avviate dopo la denuncia dellimmobiliare, nel marzo dello scorso anno, sono state condotte dai carabinieri e dirette dal sostituto procuratore della Repubblica Ornella Galeotti. Si sono concluse in questi giorni. Rastelli, indagato con un suo collaboratore, Maurizio Pasquinelli, ha ricevuto infatti in questi giorni lavviso di fine indagine che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura della Repubblica e gli consente di presentare, entro venti giorni, una memoria difensiva.
Rastelli è difeso dagli avvocati Nino DAvirro e Sabrina Bolognini del Foro di Firenze che presenteranno a giorni listanza perchè il loro assistito venga interrogato dal magistrato inquirente. Il suo collaboratore è difeso dallavvocato Alberto Orsi del foro di Pistoia.
Il primo capo di imputazione, per appropriazione indebita, così recita: «Quale presidente dellAiat, con il suo consulente dellassociazione, per procurarsi un ingiusto profitto, si appropriavano della somma complessiva di 556.500 euro che avevano ricevuto dal legale rappresentante della società affinchè, nellambito della dismissione immobiliare della Ferrovie Real Estate Spa, operata da Ferservizi, fossero impegnate per il buon fine dellaffare riguardante lacquisto di immobili di cui alla proposta irrevocabile dacquisto del 7 marzo del 2005 e con cui la società si impegnava a rendersi acquirente dallAiat. Con le aggravanti di aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante gravità e di aver commesso il fatto con abuso di prestazione di opera».
Nel secondo capo di imputazione, per tentata truffa, al Rastelli e al suo collaboratore la procura contesta di aver taciuto «maliziosamente allimmobiliare lavvenuta decadenza dellofferta comunicata dalla Ferservizi allAiat il 7 e l8 novembre del 2005 e nellinsistere reiteratamente, anche con documenti scritti, nella richiesta di versamento della restante parte del prezzo equivalente a 1.298.500 euro, pari alla diferenza fra il prezzo complessivo della proposta di acquisto, cioè 1.855.000 e le due rate già versate per complessivi 556.500 euro, nonchè agendo in sede civile, con atto di citazione in opposizione a decreto ingiuntivo al quale veniva allegato un falso documento». Gli indagati, secondo il capo di imputazione avrebbero quindi commesso «atti idonei diretti in modo non equivoco a procurarsi lingiusto profitto di 1.298.500 euro con pari danno per la società. Non riuscendo nellintento per cause indipendeti dalla loro volontà».
NEL TERZO capo di imputazione (falsità in scrittura privata) Rastelli avrebbe alterato la lettera della Ferservizi Spa di Firenze dell8 novembre del 2005 indirizzata allAiat di Pistoia mediante «soppressione-cancellatura dellultimo capoverso, laddove si attestava lavvenuta decadenza dellofferta e si invitava lAiat a ritirare lassegno depositato a garanzia».
Nel quarto capo di imputazione (falso ideologico in atti pubblici) Rastelli avrebbe indotto in errore lufficiale danagrafe del Comune di Pistoia addetto allautenticazione di copie conformi «facendogli supporre esistente come originale e genuino latto privato della lettera della Ferservizi (8 novembre del 2005) indirizzata allAiat , previamente falsificata nella sua materialità».
NUOVI GUAI giudiziari per Osvaldo Rastelli, presidente dellUnione consumatori e coinvolto, in questo caso, in qualità di presidente dellAiat (Associazione inquilini ambiente e territorio), in una vicenda di compravendita di immobili dismessi delle Ferrovie dello Stato (in base alla legge numero 560 del 93 sullalienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica che possono essere venduti ad associazioni senza scopo di lucro), per conto di unassociazione immobiliare pistoiese. Lintento, da parte del Rastelli, era quello di accrescere limportanza dellAiat, ma le cose non sono andate a buon fine, tuttaltro.
Le indagini a suo carico, avviate dopo la denuncia dellimmobiliare, nel marzo dello scorso anno, sono state condotte dai carabinieri e dirette dal sostituto procuratore della Repubblica Ornella Galeotti. Si sono concluse in questi giorni. Rastelli, indagato con un suo collaboratore, Maurizio Pasquinelli, ha ricevuto infatti in questi giorni lavviso di fine indagine che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura della Repubblica e gli consente di presentare, entro venti giorni, una memoria difensiva.
Rastelli è difeso dagli avvocati Nino DAvirro e Sabrina Bolognini del Foro di Firenze che presenteranno a giorni listanza perchè il loro assistito venga interrogato dal magistrato inquirente. Il suo collaboratore è difeso dallavvocato Alberto Orsi del foro di Pistoia.
Il primo capo di imputazione, per appropriazione indebita, così recita: «Quale presidente dellAiat, con il suo consulente dellassociazione, per procurarsi un ingiusto profitto, si appropriavano della somma complessiva di 556.500 euro che avevano ricevuto dal legale rappresentante della società affinchè, nellambito della dismissione immobiliare della Ferrovie Real Estate Spa, operata da Ferservizi, fossero impegnate per il buon fine dellaffare riguardante lacquisto di immobili di cui alla proposta irrevocabile dacquisto del 7 marzo del 2005 e con cui la società si impegnava a rendersi acquirente dallAiat. Con le aggravanti di aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante gravità e di aver commesso il fatto con abuso di prestazione di opera».
Nel secondo capo di imputazione, per tentata truffa, al Rastelli e al suo collaboratore la procura contesta di aver taciuto «maliziosamente allimmobiliare lavvenuta decadenza dellofferta comunicata dalla Ferservizi allAiat il 7 e l8 novembre del 2005 e nellinsistere reiteratamente, anche con documenti scritti, nella richiesta di versamento della restante parte del prezzo equivalente a 1.298.500 euro, pari alla diferenza fra il prezzo complessivo della proposta di acquisto, cioè 1.855.000 e le due rate già versate per complessivi 556.500 euro, nonchè agendo in sede civile, con atto di citazione in opposizione a decreto ingiuntivo al quale veniva allegato un falso documento». Gli indagati, secondo il capo di imputazione avrebbero quindi commesso «atti idonei diretti in modo non equivoco a procurarsi lingiusto profitto di 1.298.500 euro con pari danno per la società. Non riuscendo nellintento per cause indipendeti dalla loro volontà».
NEL TERZO capo di imputazione (falsità in scrittura privata) Rastelli avrebbe alterato la lettera della Ferservizi Spa di Firenze dell8 novembre del 2005 indirizzata allAiat di Pistoia mediante «soppressione-cancellatura dellultimo capoverso, laddove si attestava lavvenuta decadenza dellofferta e si invitava lAiat a ritirare lassegno depositato a garanzia».
Nel quarto capo di imputazione (falso ideologico in atti pubblici) Rastelli avrebbe indotto in errore lufficiale danagrafe del Comune di Pistoia addetto allautenticazione di copie conformi «facendogli supporre esistente come originale e genuino latto privato della lettera della Ferservizi (8 novembre del 2005) indirizzata allAiat , previamente falsificata nella sua materialità».
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