Scortati dalla Volante fino all’ospedale. "Mamma e figlio vivi grazie ai poliziotti"

"Un miracolo", racconta il babbo

LA CORSA Una volante della Questura di Pisa

LA CORSA Una volante della Questura di Pisa

Pisa, 25 luglio 2015 - Babbo Riccardo sospira felice, adesso che il suo bimbo Mattia è nella sua culla e la moglie, Eleonora, è vicino a lui nell’ospedale Santa Chiara. «Un miracolo», racconta. Perché quando la vita vuole sbocciare è difficile, se non impossibile, bloccarla. Così è stato anche per questa famiglia della provincia di Pisa: Mattia voleva nascere e solo la corsa in ospedale, agevolata da una volante della questura di Pisa, ha fatto sì che tutto andasse bene. «Appena entrati in sala parto – spiega il papà – è spuntato il piedino del bambino».

Giovedì 23 luglio, sono le 17 circa. Eleonora inizia ad avere le doglie. «All’inizio erano doloretti», ma col marito decidono di andare in ospedale, anche perché alla donna si sono rotte le acque. Durante il tragitto, però, le contrazioni aumentano d’intensità e di frequenza. Intorno alle 18, la situazione peggiora. E’ urgente raggiungere il prima possibile Ostetricia. La telefonata alla sala operativa della Questura arriva alle 18.08. A rispondere c’è l’operatore radio assistente capo Dino Mostacciuolo che si mette subito in contatto con la volante che si trova più vicina alla coppia. La macchina della polizia è a Cisanello. La corsa contro il tempo: ci si accorda per un luogo di raccordo, il deposito di autovetture fra l’Arnaccio e l’inceneritore. A bordo della vettura della polizia, il capo pattuglia, assistente capo Francesco Locci e l’autista, l’agente Costa Rosario. Nell’altra, marito e moglie che percorrono le strade a tutta velocità. Dopo qualche minuto, la volante è nel posto prestabilito e attende il fuoristrada. L’aggancio. Si accendono le sirene che fanno da apripista alla famiglia. Si attraversa il centro a tutta velocità, mentre i due agenti allertano il Santa Chiara. «Abbiamo percorso 40 chilometri – ricorda il padre. A quell’ora il traffico era elevato e iniziavo a disperare. Così ho chiesto l’intervento della polizia. Ho parlato prima con un uomo, poi con una donna, tutti gentilissimi, così come i poliziotti della volante. Hanno salvato due vite. Un grazie anche alla sala parto del Santa Chiara, la dottoressa Salerno e la dottoressa Carmignani, tutto il personale medico e infermieristico. Sarò loro grato per tutta la vita. Bastavano due minuti in più...», aggiunge il babbo. «Due minuti in più», ripete. Mattia, podalico, nasce salutato anche dalla sorellina Irene. L’ansia, l’angoscia, l’attesa. Tutto sparito. Solo gioia. Il padre richiama la sala operativa alle 19,30, quasi in lacrime, per avvertire che è andato tutto bene. «Non a caso – ricorda il dirigente della squadra Volante, il commissario capo Fabrizio Valerio Nocita – fra i nostri doveri c'è anche quello, il nostro è l’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico (Upg e sp). A Mattia e alla sua famiglia i nostri auguri».