Giovedì 18 Aprile 2024

Una frana travolge la sua casa: "I rischi sono stati sottovalutati"

Maria Teresa Corti racconta il dramma di avere perso tutto in pochi istanti MAXI FRANA: DISTRUTTA UN'ABITAZIONE NELLA NOTTE

Frana su una casa

Frana su una casa

Pisa, 18 dicembre 2014 - «C'erano già stati piccoli smottamenti domenica e lunedì e in passato avevamo già segnalato il pericolo imminente, ma i nostri allarmi sono stati ignorati e il rischio sottovalutato. Ora sento dire che quel traliccio sarà spostato: si chiude la stalla quando i buoi sono già scappati». Maria Teresa Corti, racconta, il dramma di avere perso tutto in pochi istanti. La frana che ieri sera ha travolto la sua casa gli ha portato via tutto: «I vigili del fuoco hanno recuperato giusto un sacchettino di nostri gioielli, rimasti sotto le macerie».

La donna rivive i drammatici momenti vissuti ieri sera all'ora di cena: «Erano circa le 20.30 e io stavo ultimando i preparativi in cucina. In casa c'era anche mio marito Mario Grassotti, le mie figlie Aurora e Chiara e il fidanzato di quest'ultima. Chiara era nervosa, continuava a ripetere che era pericoloso continuare a stare lì. Poi a sentito abbaiare Tex, il nostro border-collie che un attimo prima che venisse giù tutto ha strappato la catena ed è fuggito. Chiara era fuori ha sentito un rumore e ha gridato di uscire: ci siamo precipitati all'esterno in un lampo, poi la casa si è accartocciata su se stessa travolta dai detriti. La nostra camera da letto è stata sepolta dalle macerie. Se fosse accaduto di notte saremmo tutti morti»

Da quasi due anni quella frana incombeva sull'edificio e già in passato alcuni smottamenti avevano provocato danni, distruggendo il pollaio retrostante. «Da tempo - sottolinea Maria Teresa Corti - avevamo segnalato i pericoli, nominando anche un geologo di nostra fiducia. Ora spetterà ai legali risolvere il problema e capire di chi è la colpa. Intanto però noi abbiamo perso tutto».

Anche l'auto di famiglia è rimasta schiacciata nel box travolto da terra, fango e massi. «E tutti i nostri documenti, i vestiti, i ricordi - dice sgomenta la donna - eppure avevamo fatto presente a chi di dovere che quel traliccio era un pericolo imminente». Con dignità questa famiglia prova a mantenere la lucidità necessaria a far fronte alle esigenze quotidiane: «A Terna avevamo ripetutamente chiesto di spostarlo, ma non ci hanno ascoltato. Anzi, ci hanno detto che se dava fastidio avremmo dovuto sostenere l'intervento a spese nostre e ci hanno chiesto 180 mila euro». Ora invece i vigili del fuoco hanno ordinato la rimozione di quel pilone che resta una minaccia nella zona. Il Comune sta valutando la possibilità di approntare un'ordinanza e intanto ha già ottenuto la sua disattivazione, così da ieri sera quel traliccio non è alimentato. Terna, secondo quanto si apprende, avrebbe manifestato la disponibilità ad intervenire per arretrarlo di 20 metri e dunque consentire il consolidamento della parete franata. «Ma tutto questo suona come una beffa - conclude Maria Teresa Corti - perché ci hanno spiegato i vigili del fuoco che già nel 1996, anno in cui è stato posizionato lì, c'erano gli strumenti per comprendere se il terreno poteva tenere o no. E invece non è stato fatto nulla»