Un diluvio di multe, ma è guerra di cifre. Classifica-choc: 112 euro ad automobilista

Le multe scaldano il clima non proprio rovente di quest’estate. Per il Sole 24 ore, Pisa è ottava nella classifica degli incassi 2013. Il Comune: «Solo 15 euro a testa. Il resto sono verbali a pendolari non pisani»

Vigili in azione

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Pisa, 21 luglio 2014 - LE MULTE scaldano il clima non proprio rovente di quest’estate. Per il Sole 24 ore, Pisa è ottava nella classifica degli incassi 2013 (con una media per patentato di 112,7 euro e un introito per il Comune di 6.520.303 euro). Secondo il capoluogo toscano (importo medio 145,4 euro, nelle casse di Palazzo Vecchio di 34.272.196 euro). Nella graduatoria svetta Milano. Le altre toscane: Pistoia al 12esimo, Lucca al 23esimo seguita subito da Livorno. Un servizio che rivela, in generale, che «gli anni d’oro delle multe (fra il 2008 e il 2011) sembrano finiti. Nel 2013 i verbali hanno portato ai Comuni poco meno di 11,4 miliardi». Responsabile la crisi, che ha bloccato gli spostamenti degli italiani e, si conferma a livello locale, anche dei pisani. Una guerra di numeri. Gli amministratori di Palazzo Gambacorti replicano che, in realtà, la cifra in questione è «poco meno di 15 euro a testa». E’ questa la quota reale di multe pro capite pagata, in media, nel 2013 dai patentati residenti a Pisa. L’assessore comunale al Bilancio Andrea Serfogli mette i puntini sulle i. «Questa classifica viene fatta partendo dall’incasso complessivo dai proventi delle multe del 2013 che viene diviso per il numero dei residenti (in questo caso patentati), ma la Sepi negli anni precedenti e la polizia municipale a gennaio hanno detto chiaramente che le sanzioni comminate a quest’ultimi sono solo il 13% del totale, mentre l’87% è pagato da non residenti», ha commentato Serfogli. I dati del Comune pisano: «Bisogna prendere il 13% dei circa 6,5milioni di sanzioni al codice della strada incassate nel 2013, che è pari a quasi 850mila euro, e dividerlo per i 58mila patentati residenti nel territorio comunale. Il risultato è 14,6 euro a testa».

A FARE i conti è anche il comandante della polizia municipale, Massimo Bortoluzzi. «La stazione di Pisa è la terza in Italia dopo le aree metropolitane come numero di passeggeri, sono 15 milioni i viaggiatori che passano da qui ogni anno». E ancora. «In molte statistiche nazionali, si continua a considerare solo i residenti, circa 90mila. Quando, ogni giorno, ci sono studenti, turisti e pendolari, per un totale di 130-140mila persone». «I servizi ad altissima specializzazione come quelli sanitari e le università e i centri di ricerca di livello nazionale — aggiunge ancora Serfogli — attraggono un numero elevatissimo di pendolari. Come certificato dai dati di Pisamo, ogni settimana entrano in città circa 500mila veicoli: in ogni caso i dati diffusi a gennaio dalla polizia municipale in tal senso sono illuminanti, delle circa 150mila sanzioni del 2013, 19mila sono a carico di residenti in città (13% del totale), 81mila a italiani che risiedono in altri comuni (54%) e 50mila a stranieri (33%)». 

INTROITI in calo. Il dato certo. «La previsione per il 2013 era di 7 milioni e 650mila euro», chiarisce l’assessore comunale al Bilancio. Il gettito proveniente dalle multe era di 9,4 milioni alla fine del 2011 e 6,5 a dicembre scorso: in pratica 2,9 milioni in meno nell’arco di due anni. «E la tendenza è all’ulteriore diminuzione anche nel 2014 visto che fino a giugno erano stati incassati 2,5 milioni». Anche in questo caso «non è che i controlli si siano fatti improvvisamente più blandi o sia diminuita la capacità di riscossione di Sepi che rimane fra le più elevate d’Italia». E’ crisi anche all’ombra della Torre. «Questo dato – prosegue l’assessore – è la conseguenza di fenomeni nazionali che fanno sentire i loro effetti a livello locale: la crisi, infatti, ha fatto sentire pesantemente i suoi effetti anche sul traffico privato, che in Italia è calato del 16,1% dal 2008 ad oggi. Con meno auto in circolazione, sono diminuite le sanzioni, a livello nazionale e anche a Pisa, come in molti altri comuni d’Italia».