The Lyric puppet show, due ingegneri fanno l'Opera

La prima al Ridotto del teatro Verdi. Lo spettacolo ha vinto la prima edizione del concorso internazionale di composizione "Gabriella Gentili Mian" ed è già tutto esaurito

Marco Simoni e Fabrizio Altieri

Marco Simoni e Fabrizio Altieri

Pisa, 18 gennaio 2016 - Adelaide, Astolfo, Orlando e Laura. E poi ancora Marco e Fabrizio. Eccoli gli interpreti di un'opera lirica nata a Pisa che il 21 gennaio alle 20,30 sarà presentata al Ridotto del teatro Verdi in prima assoluta. 'The Lyric puppet show', questo è il titolo, ha vinto la prima edizione del concorso internazionale di composizione "Gabriella Gentili Mian", su decisione della commissione presieduta da Lucio Gregoretti. E ha sbancato anche il botteghino: è già tutto esaurito.

Adelaide, Astolfo e Orlando sono tre marionette che lavorano per un teatrino dove presentano da anni lo stesso spettacolo in cui Astolfo, cavaliere cattivo, uccide Orlando, cavaliere buono. Laura, invece, è una spettatrice di cui Orlando si innamorerà e per la quale accetterà una sfida difficilissima che cambierà completamente la sua vita. Marco e Fabrizio sono poi gli autori di questa storia musicale semplice ma nello stesso tempo piena di significati perché affronta il tema della libertà e la drammaticità delle scelte necessarie per ottenerla.

Marco Simoni è un giovane compositore, diplomato al Conservatorio di Milano nel 2003, che lavora in un'azienda di Montacchiello. Fabrizio Altieri insegna all' Istituto alberghiero di Viareggio e scrive con successo libri per bambini e ragazzi pubblicati per Einaudi e nella popolare serie del 'Battello a Vapore' di Piemme. Entrambi sono pisani, il primo acquisito, l'altro di nascita; entrambi sono ingegneri, il primo elettronico, il secondo meccanico. Ad accomunarli è la creatività e una grande voglia di fare cose nuove.

Nel 2014 avevano già lavorato insieme a un'altra opera lirica 'Si camminava sull'Arno', prodotta dal Teatro di Pisa, che ottenne un grande successo di pubblico. Ora i due ingegneri fanno il bis e, a giudicare dall' entusiasmo con cui la commissione ha loro assegnato la palma della vittoria ("brio, festosità, intelligenza, acutezza della condotta scenico­musicale e contenuto profondo") non era difficile immaginare che ci sarebbe stato un nuovo en­plein.

"L'idea mi è venuta quando alla Radio ho sentito un marionettista che spiegava la tecnica del suo lavoro", racconta Marco. "Mi aveva affascinato la possibilità di giocare sul rapporto tra teatro e metateatro mettendo in scena in modo leggero e divertente le questioni dell'identità e della libertà umana. Allora ne ho parlato con Fabrizio, che ha condiviso il mio entusiasmo. Non è banale scrivere libretti d'opera, ma ormai siamo una coppia rodata e lavorando otto mesi abbiamo prodotto 'The lyric puppet show'".

Episodio centrale dell'opera è l'incidente che Orlando subisce nel corso di uno spettacolo, a causa del quale si ritrova per terra, senza né fili né parola. E' in quel momento che si rende conto di non essere libero, bensì prigioniero di un palcoscenico. Così, una volta spente le luci della ribalta, comincerà a esprimere i suoi dubbi con gli altri due suoi compagni di legno. La storia ha un suo divenire e un suo epilogo che è insieme lieto e drammatico dal momento che Orlando deciderà di cambiare vita, di accettare le sfide della libertà, mentre gli altri due burattini preferiranno rinunciare all'imprevisto, continuando a restare dentro la gabbia di una vita tranquilla piuttosto che scoprire cosa c'è nel mondo.

"Per lavoro insegno come si costruiscono macchine da pasticceria e mi piace molto stare con i ragazzi, però mi piace anche scrivere opere: in fondo anche questo è un modo di costruire!", afferma Fabrizio. E aggiunge: "Abbiamo tentato di dire una cosa molto seria con il sorriso. Speriamo di esserci riusciti".

Per la musica Marco ha scelto la fisarmonica e il pianoforte. "E' inconsueto, ma era il modo migliore per entrare nello spirito del teatro popolare e creare una sorta di atmosfera grottesca", racconta. "L'intenzione era quella di rifarmi ad immagini e suoni felliniani. Anche la sigletta che introduce gli spettacoli è infantile, però, appunto, anche grottesca. Il tono è volutamente quello dell'ironia".

L'appuntamento con 'The lyric puppet show' è per giovedì 21 gennaio alle 20,30 nella sala 'Titta Ruffo' del Verdi. La regia è di Stefano Mecenate. Al pianoforte troveremo Riccardo Mascia e alla fisarmonica Roberto Beneventi. I cantanti sono Stefano Trizzino, Roberto Cresca, Moon Jin Kim e Mariacarla Seraponte.