Stavolta s'accontenta anche Gattuso: "A Ferrara ho visto la squadra che mi piace''

L'allenatore nerazzurro dopo il colpaccio sul campo della capolista: ''La priorità, ora, è sistemare i problemi societari. A Pisa c'è tutto per sognare in grande ed è un peccato continuare a buttar via occasioni''

Rino Gattuso, tecnico del Pisa

Rino Gattuso, tecnico del Pisa

Pisa, 24 novembre 2015 - Prima di tutto il pacchetto arretrato con tre difensori centrali, «per tenere a freno la coppia d'attacco della Spal e perché Crescenzi è migliorato molto rispetto ad inizio stagione e meritava di giocare». E poi «Varela in mezzo al campo a pressare Castagnetti per toglierci rifornimenti» e «Golubovic e Fautario sulle fasce perché sapevamo che sulle corsie esterne i padroni di casa potevano farci male e così ho preferito coprirmi un po' di più». Mister Gattuso le rivendica tutte, una per ciascuna, le scelte un po' sorpresa che hanno consentito ai nerazzurri di fare scacco matto e conquistare il primo successo esterno sul campo ancora inviolato della capolista Spal. E soprattutto abbraccia metaforicamente tutti i suoi giocatori che hanno ottenuto il risultato più importante nella settimana più difficile: «Ci ha aiutato anche un pizzico di fortuna ma stavolta siamo stati proprio bravi – riconosce l'allenatore del Pisa in passato non sempre tenero con i suoi giocatori -: per la prima volta ho visto una squadra “affamata”, che ha lottato per tutti i novanta minuti».

Vorrebbe parlare solo di calcio Gattuso e della bravura dei suoi ragazzi (e un po' anche sua) nel riuscire ad isolarsi dalle voci sulla situazione societaria e a fare quadrato. Ma è il primo a sapere di non potersi sottrarre all'argomento: «Noi pronti per il primo posto? Mi sembra molto prematuro anche solo parlarne: per il Pisa, adesso, la questione più importante è risolvere i problemi societari fra Lucchesi e Battini e mettere in sicurezza la società in modo da poter tornare a parlare solo di calcio perché in questa città c'è tutto per sognare e fare progetti importanti ed è un peccato continuare a buttare via le occasioni». Sembra quasi non volersi schierare l'allenatore nerazzurro nella querelle fra presidente attuale ed ex, anche se il ringraziamento nei confronti di Lucchesi è tanto sincero quanto netto e schietto: «Alla vigilia della partita è venuto nello spogliatoio a parlare e tranquillizzare i ragazzi e lo ringrazio di cuore perché è stato un gesto importante. D'altronde se siamo qui a goderci la vittoria sulla Spal e questa classifica è soprattutto merito suo dato che è lui ad aver portato la gran parte di noi in questa società». Riconosce, però, anche la linearità del comportamento degli ultras: «Ho detto e ripeto che ho trovato quel documento intelligente e soprattutto coerente e l'ho fatto non certo per arruffianarmi con la Curva, cosa che non mi si addice e di cui non credo nemmeno di aver bisogno, ma perché sono abituato a dire quello sempre quello che penso. Adesso, però, per favore torniamo a parlare di calcio: domenica c'è il derby con la Lucchese e ci piacerebbe proprio fare un altro bel regalo ai nostri tifosi».