Torino-Pisa: mille cuori in viaggio

Maxi esodo di tifosi all'Olimpico

Tifo nerazzurro

Tifo nerazzurro

Pisa 29 novembre 2016 - Un mare nerazzurro e non importa che sia un giorno di lavoro. Non importa che sia necessario «spendere» un giorno di ferie: Torino-Pisa per i sedicesimi di Coppa Italia è un appuntamento da non perdere. Per dimostrare che Pisa e i pisani sono più forti di tutto. Anche dei guai societari che hanno minato alle fondamenta la tenuta di una squadra eroica che invece grazie al suo condottiero, Rino Gattuso, non solo si fa rispettare in campionato ma riesce perfino a far sognare i tifosi che in oltre mille stasera la seguiranno all’Olimpico.

Oltre una dozzina di pullman, organizzati da Gradinata 1909, club autonomo, Solo Pisa, centro di coordinamento, ma anche tanti pullmini e auto private, che si metteranno in viaggio anche dalla provincia. Il ritrovo è alle 14.30 in via Bargagna e all’Hotel Galilei sull’Aurelia. «Vicini alla squadra sempre» è la parola d’ordine dei tifosi. Ma ora che le difficoltà finanziarie del club hanno impedito ai Ringhio boys di organizzare anche un ritiro in Piemonte per preparare meglio la prossima trasferta di sabato a Vercelli, l’abbraccio dei sostenitori pisani diventa ancora più stretto. Del resto, in questa surreale (fin qui) stagione nerazzurra, la partita di stasera sancisce anche il debutto ufficiale di Gattuso in Coppa Italia, anche se i due successi che hanno portato il Pisa fin qui portano comunque la sua firma nonostante in panchina ci fosse Colonnello: non è un mistero infatti che formazione e tattica fossero il risultato delle lunghe telefonate tra il mister e capitan Mannini durante «l’esilio» di Ringhio.

«Sarebbe un bellissimo regalo - scrivono i tifosi sui social - se riuscissimo a conquistare la qualificazione, perché nel turno successivo affronteremmo il Milan e per Rino sarebbe una bellissima serata di festa». Ipotesi suggestiva, certo. Ma nessuno tra gli oltre mille cuori in viaggio si illude più di tanto e del resto lo stesso Gattuso, subito dopo il successo con il Trapani, ha detto con chiarezza che «in questo momento questa partita ci dà fastidio, il nostro obiettivo è solo il campionato». E allora perché un esodo di queste proprozioni? «Perché è giusto esserci - dice Carlo, in mano ha il tafgliando appena acquistato al Bar Enrico - e far vedere all’Italia intera che siamo vivi. Che lottiamo per questa maglia tutti insieme. Tifosi, allenatore e squadra. Soprattutto ora che manca la società, che la proprietà ci ha quasi ucciso. Ci siamo e ci saremo. Sempre».