Pisa, piano-stadio, altolà degli architetti: ''Dibattito aperto e procedura concorsuale''

Le osservazioni in una nota firmata dalla presidente provinciale dell'ordine professionale Patrizia Bongiovanni

Uno scorcio dell'Arena Garibaldi

Uno scorcio dell'Arena Garibaldi

Pisa, venerdi 14 luglio 2017 - In primo luogo, «con il progetto di cui si legge in questi, giorni, un'ampia porzione di città già sottoposta a fruizione fuori scala, subirebbe trasformazioni e modifiche del carico urbanistico tali da compromettere ogni prospettiva di qualità residenziale e urbana». Dunque, «un intervento così rilevante merita un dibattito aperto di tipo urbanistico sulle prospettive di valorizzazione a lungo termine». E poi, un progetto del genere «merita anche un serio concorso di architettura su basi pianificatorie oculate, quale strumento di partecipazione e di qualità».

Anche l'Ordine provinciale degli architetti scende in campo sul cosiddetto “progetto stadio”, l'intervento di profonda ristrutturazione dell'Arena Garibaldi e di riqualificazione di una porzione importante del quartiere di Porta a Lucca, fortemente voluto dal presidente del Pisa Giuseppe Corrado e di cui entro fine luglio si dovrebbero conoscere le prime ipotesi di sviluppo.

Lo fa con una nota firmata dalla presidente Patrizia Bongiovanni, per ricordare come il progetto «si ponga in un delicato contesto urbano limitrofo alla cinta muraria, a piazza del Duomo, a un non trascurabile contesto residenzale – si legge nella nota- e in un'area per la quale il Comitato del patrimonio mondiale Unesco, con una decisione del 2007, ha invitato lo Stato ad estendere ulteriormente le misure di protezione per la zona a Nord e a Ovest del sito monumentale. Misure che, essendo parte di un piano di gestione Unesco,devono essere poste alla base di una pianificazione urbanistica e paesaggistica, informata alle metodologie di tutela monumentale e ambientale, di cui Pisa necessita da troppo tempo».

Ecco perché per l'ordine degli architetti ritiene che «sia necessario e urgente, favorire sempre l'individuazione delle migliori e più innovative soluzioni di carattere urbanistico e architettonico attraverso una corretta procedura concorsuale e partecipativa come previsto dal decreto legislativo 50 del 2016 per quanto riguarda l'elaborazione di studi unitari di riordino e la progettazione di sotto ambiti».

Da qui l'appello al comune: «L'interesse per la nostra città chiede un impegno all'Amministrazione – conclude la nota -, ossia l'avvio di adeguata pianificazione e la promozione di procedure concorsuali, che valorizzino la partecipazione dei cittadini e il confronto tra progettisti, al fine di garantire qualità nei processi di rigenerazione della città». Francesco Paletti