Rino Gattuso
Pisa 21 ottobre 2016. “Alibi? Ne avremmo a bizzeffe ma per me non contano nulla: io su regole e senso d'appartenenza non mollo di un centimetro e in settimana l'ho detto chiaramente a tre o quattro giocatori. Devono stare attenti perchè sono pronto anche a schierare qualche primavera". Stavolta non è solo la società a finire nel mirino della critica dell'allenatore nerazzurro Rino Gattuso.
Che, alla vigilia della trasferta di Latina, non ha fatto troppi giri di parole per spiegare quello che potrebbe accadere se non vedrà un atteggiamento diverso da parte della sua squadra: “Ci sono un sacco di cose che non stanno bene neppure a me e non ne ho mai fatto mistero, ma se sono qui è perchè sento ancora dentro quella voglia e quel veleno che serve per fare un'impresa eccezionale, quale sarebbe riuscire a salvarsi, e lo stesso mi aspetto dalla mia squadra. Altrimenti – ha ribadito – da miglior amico posso facilmente trasformarmi in peggior nemico: anzi, ci sono tanti motivi per cui spero che le cose vadano finalmente a posto e uno di questi è anche quello di presentare il conto a qualcuno”.
Lo ripeterà almeno una decina di volte in mezzora l'allenatore nerazzurro: “Voglio gente che lotta e che ha il veleno addosso, che usa il “noi” e non “l'io” quando deve esprimersi e che ha dentro il veleno che ci vuole per arrivare al nostro obiettivo”.
Il miele stavolta è solo per i dipendenti del club: “Hanno pagato gli stipendi ai giocatori, ma non a più di venti dipendenti, stiamo parlando di persone che hanno alle spalle famiglie e mutui da pagare. Così non è corretto. Li ringrazio per quello che stanno facendo per noi e voglio dirgli che io sono dalla loro parte. Le garanzie di Abodi? Due giorni fa mi ha detto che sarebbero stati pagati con i soldi che dovrebbero arrivare dal comune una volta risolto il contenzioso fra quest'ultimo e la società”