Caos Pisa, sciopero delle rivendite: "Niente biglietti per Pisa-Bari senza cessione"

Sette punti vendita non staccheranno più biglietti per le gare casalinghe fino a che non sarà concluso il passaggio di proprietà

Il cartello esposto in uno dei punti vendita ''in sciopero"

Il cartello esposto in uno dei punti vendita ''in sciopero"

Pisa,  6 dicembre 2016 - Pisa-Bari: le rivendite chiudono i botteghini. «Da questo momento inizia un vero e proprio sciopero dei biglietti: a partire da adesso e fino a che l'attuale proprietà non passerà la mano, non venderemo più tagliandi per le gare casalinghe del Pisa». Firmato cartolibreria “Il Cappellaio Matto” di San Giusto, “Solo Pisa” di via Piave, Edicola Zanni di San Piero a Grado, Tabaccheria “Le Piagge”, edicola “Baglini” di Vecchiano, caffetteria “La Piazzetta” di Perignano e “Antica Tabaccheria” di San Miniato. Ossia sei fra le rivendite più note a Pisa e in provincia di tagliandi per le partite in programma all'Arena Garibaldi. Che hanno scelto di aderire a tutte le iniziative, che la tifoseria nerazzurra metterà in piedi per spingere i Petroni a cedere il club nerazzurri, ma anche di fare un passo ulteriore rinunciando ai proventi della vendita dei tagliandi, che per molti di loro, raggiungono anche cifre significative dato che si tratta di punti vendita conosciuti e frequentati.

Decisione e motivazioni sono in un comunicato : «Alla luce dell’oramai improcrastinabile cessione societaria, ed in piena sintonia con quanto deciso nella riunione pubblica tenutasi alla “Stazione Leopolda” nella serata di lunedì, anche noi abbiamo deciso, non solo di appoggiare in toto qualsiasi tipo di iniziativa verrà messa in essere dalla Nostra tifoseria, ma anche di iniziare un vero e proprio “sciopero” relativo alla vendita dei biglietti». Dunque «a partire da oggi, e fintanto che l’attuale proprietà non passerà la mano, non venderemo più biglietti per gli eventi casalinghi del Pisa». Chiarissima anche la motivazione: «Siamo fermamente convinti che la rinuncia agli introiti del servizio biglietteria sia un nostro piccolo ma necessario sacrificio, che siamo disposti a sostenere se poi potrà essere d’aiuto alla liberazione della nostra amata squadra, perché in fin dei conti il Pisa si ama, e come tutti i veri amori non può essere ostaggio di pochi euro di guadagno».