Obiettivo espugnare il Del Duca. Manaj guida l'assalto all'Ascoli

Mister Gattuso ritrova Verna, Masucci e Cani, tutti e tre al rientro dopo la squalifica. Ancora emergenza in difesa dove mancheranno sia Landre che Crescenzi

L'allenatore del Pisa Rino Gattuso

L'allenatore del Pisa Rino Gattuso

Pisa, sabato 25 febbraio 2017 - Osare sicuramente. Perché per il Pisa un «colpaccio» in trasferta, impresa quest’anno mai centrata, varrebbe molto più dei pur importantissimi tre punti in classifica: sarebbe un toccasana anche per la consapevolezza e l’autostima di un gruppo che da due mesi gioca con la spada di Damocle di una penalizzazione in arrivo e che potrebbe far «retrocedere» i nerazzurri di qualche posizione in classifica.

Provarci, quindi, oggi contro l’Ascoli, ma senza andare allo sbaraglio. Perché davanti Mannini e compagni si troveranno di fronte una squadra che sta vivendo il suo miglior momento dall’inizio della stagione: non vince tantissimo, soprattutto in casa dove ha collezionato tre successi, poco per un fortino come il «Del Duca».

Però non assaggia il gusto amaro della sconfitta da oltre tre mesi: l’ultimo ko dei bianconeri marchigiani, infatti, risale al 26 novembre (sconfitta per 1-0 a Brescia). Da allora una striscia di dieci risultati utili consecutivi che hanno consentito all’Ascoli di allontanarsi dalle sabbie mobili della zona play-out, in cui, invece, è ancora impantanato il Pisa: nell’ultimo trimestre lo «score» è di tre successi (ad Avellino e Terni e in casa con la Pro Vercelli) e sette pari, di cui gli ultimi quattro consecutivi.

Numeri che parlano chiaro e raccontano di un’avversaria in salute e di una sfida dal coefficiente di difficoltà piuttosto alto. Anche il Pisa, però, arriva all’appuntamento in buone condizioni. L’infermeria, invero, continua a essere un po’ affollata e regalare ogni settimana elementi del calibro di Landre, Lisuzzo e Varela (a cui va aggiunto anche Avogadri e lo stesso Tabanelli, guarito solo da una decina di giorni) non è cosa da poco, ma i segnali di ripresa arrivati dopo il cambio al vertice della proprietà e gli acquisti di gennaio sono evidenti: squadra in serie positiva dall’inizio dell’anno e un ruolino di marcia di sette punti in cinque partite che, per quanto visto sul campo, è un po’ avaro nei confronti del Pisa ma nient’affatto da disprezzare.

In più oggi al «Del Duca» Gattuso ritroverà Verna, Masucci e Cani, assenti per squalifica una settimana fa contro il Frosinone, ed elementi importantissimi nello scacchiere tattico nerazzurro. I primi due partiranno sicuramente dall’inizio, l’albanese, invece, andrà in panchina, pronto a subentrare a partita in corso al connazionale Manaj.

Gli interrogativi riguardano, soprattutto, l’assetto tattico. Gattuso ha un «jolly» che si chiama Mannini e deve decidere in quale porzione di campo giocarselo: probabilmente non nel reparto offensivo, dove rientrerà Masucci, forse in difesa, come esterno di destra (al posto di Golubovic) o di sinistra (uscirebbe Longhi). Ma c’è anche una terza possibilità: l’allenatore nerazzurro, infatti, potrebbe anche ricorrere al 3-5-2 e in questo caso il capitano sarebbe uno dei laterali di centrocampo. Certezze al riguardo davvero non ce ne sono e il tecnico dovrà pensare anche al prossimo turno ravvicinato con il Carpi adottando una sorta di turn-over.