''Negro? Può fare la differenza contro tutti''. Gautieri pensa al rilancio dell'attaccante

''Per noi è un giocatore fondamentale e in avanti può essere impiegato in tutti i ruoli''. A centrocampo, invece, si va verso la riconferma di Gucher, Di Quinzio e De Vitis

L'allenatore del Pisa Carmine Gautieri

L'allenatore del Pisa Carmine Gautieri

Pisa, sabato 23 settembre 2017 - «Mica vorrete che rimetta Mannini terzino vero? Mettiamoci d'accordo: fino alla settimana scorsa mi criticavate perché non lo facevo giocare in avanti». Ci scherza su l'allenatore del Pisa Carmine Gautieri su uno dei tormentoni di questo primo scorcio di stagione, quello della collocazione tattica del capitano. Potenza del successo con la Viterbese,perchè «vincere giocando bene aiuta allenarsi meglio, anche mentalmente, e noi con la Viterbese lo abbiamo fatto», sottolinea il tecnico nerazzurro.

Dunque a Cuneo avanti con Mannini nel tridente d'attacco?«Vedremo. Contro la Viterbese avevo bisogno di un giocatore in grado di allungare la difesa avversaria e ho puntato su Daniele (Mannini ndr), che ha svolto benissimo il compito. Ma in avanti ho tantissimi elementi molto forti».

A cominciare da Negro.«Assolutamente. Maikol è un giocatore straordinario per questa categoria, uno di quelli che negli ultimi venticinque metri fa può fare sempre la differenza creando superiorità numerica. Come ho detto, domenica è rimasto fuori per ragioni tattiche ma le sue qualità non si discutono ...».

In avanti può giocare solo da attaccante esterno?«Al contrario. Negro in avanti può essere impiegato in tutti ruoli: anche da trequartista o da prima punta. Per noi è un giocatore fondamentale. Il fatto è che ho tanti giocatori bravi e qualcuno, ogni settimana, deve rimanere fuori».

In ogni caso, con Mannini esterno d'attacco non ritiene che la coperta sia un po' corta in difesa, soprattutto nel ruolo di terzino destro?«Abbiamo Birindelli, che in quella poszione domenica ha fatto molto bene. E poi stiamo facendo un lavoro su Zammarini: non è il suo ruolo e si vede, ma io sono convinto che, continuando a lavorarci, potrà fare bene anche lì».

Dunque l'idea di cercare un laterale di difesa sul mercato degli svincolati non l'avete neppure presa in considerazione?«Questa è una domanda che dovete fare alla società. Io, comunque, sono molto contento dell'organico che ho a disposizione. Peraltro sono anche un tecnico molto fortunato: lavoro per una società che non si fa problemi nel caso si presenti la soluzione giusta per rinforzare ulteriormente la squadra»

A proposito di Birindelli, avete trovato una spiegazione ai crampi che, finora, hanno sempre impedito al ragazzo di completare una partita?«Attenzione a non montare un caso sul nulla: stiamo parlando di un giovane di 18 anni che dà l'anima sia in allenamento che in partita pur di farsi trovare pronto. L'unica cosa è che deve imparare ad avere una gestione diversa della gara perché qualsiasi atleta, se va oltre la soglia della fatica, finisce per forza per accusare i crampi. Nel suo caso, il nostro lavoro è soprattutto quello di proteggerlo e farlo crescere perché stiamo parlando di un giocatore importante».

A centrocampo, invece, va avanti con il terzetto De Vitis, Gucher e Di Quinzio?«L'idea è quella ma ancora non ho preso una decisione definitiva: anche Maltese e Izzillo, infatti, quando sono entrati, hanno fatto molto bene».

Quanto manca per vedere De Vitis nelle migliori condizioni?«Contro la Viterbese per un'ora a mio avviso ha fatto molto bene. Penso che fra un paio di settimane potrà esprimersi allo stesso livell per tutti i novanta minuti».

Eusepi, invece, come sta?«Fisicamente molto bene. Però gli attaccanti vivono per il gol e quando non arriva accusano un po' psicologicamente. Io, però, sono molto contento di lui: lavora tanto e molto bene e sono certo che prima o poi arriverà anche il suo momento».