''Mi emoziono quando guardo la Nord''. Birindelli e il nerazzurro come una seconda pelle

Parla il giovane difensore pisano, domenica all'esordio in campionato dal primo minuto: ''I crampi? Ancora non abbiamo capito da cosa dipende, ma speriamo di risolvere il problema quanto prima''

Samuele Birindelli

Samuele Birindelli

Pisa, mercoledi 20 settembre 2017 - "L'unico pensiero è correre dietro alla palla: è sempre così quando gioco". Beata gioventù. Hai voglia di chiedere della tensione per l'esordio dal primo minuto in campionato oppure delle difficoltà ad incrociare i tacchetti con un mestierante della categoria come Tortori della Viterbese. Samuele Birindelli, diciotto anni compiuti il 19 luglio scorso e già sette presenze in serie B con tanto di esordio fra i professionisti allo stadio «Grande Torino» nella sfida di Coppa Italia contro i granata del 29 novembre scorso, risponde così: «Emozioni? Ci sono sopratutto quando guardo verso la Curva Nord: ripenso alle tante partite che ho visto da lì e agli amici che magari sono su quei gradoni mentre corro con la maglietta nerazzurra ...».

Un po' pesa, dunque, giocare nella squadra della sua città?«Sicuramente è una responsabilità in più, ma non lo avverto come qualcosa di pesante: sono nato qui e ho sempre giocato nel Pisa. E sinceramente ne sono molto orgoglioso ...»

Nessuna tensione particolare nemmeno per aver fatto l'esordio stagionale nella gara più importante di questo primo scorcio di campionato?«Quella giusta, che penso serva sempre quando si deve giocare una partita impegnativa. Però non vorrei passare per presuntuoso: semplicemente a giocare a calcio mi diverte un sacco e alla fine questa è la dimensione che prevale»

Se n'è accorto vero comunque, che domenica non ha quasi fatto toccare palla ad un attaccante come Tortori?«Questo lo lascio dire a voi (sorride ndr). Io so che dovevo affrontare un'attaccante di grande esperienza e che, in campo, è stato un bel duello in cui non ci siamo risparmiati».

Quanto è contato aver battuto la Viterbese?«Tanto. Soprattutto per il modo in cui siamo arrivati al successo: è stata una vittoria frutto del gioco e del lavoro. Stiamo crescendo e penso che in campo lo si sia visto. D'altronde, quest'anno abbiamo cambiato tantissimo: quando è così, qualche difficoltà iniziale nel trovare l'amalgama va sempre messa in conto».

Com'è il rapporto con Gautieri?«Abbiamo avuto bisogno di un po' di tempo per imparare a conoscerci, ma sono contentissimo di lavorare con lui: sono sicuro che imparerò moltissimo perché è un tecnico molto competente. Se giochiamo un calcio piacevole, è soprattutto merito suo».

Merito della società, invece, è quello di averla “blindata” quest'estate, nonostante le numerose proposte.«Ho letto qualcosa sui giornali ma, sinceramente, non ne so moltissimo. Anche perché, quando la dirigenza mi ha proposto di firmare un contratto il Pisa, stavo realizzando un sogno e proprio non ho sentito il bisogno di pensare ad altro»

Contento, quindi, della fiducia che le ha dato il presidente Corrado?«Come potrei non esserlo? Però anche questa è una grande responsabilità: a me il compito di meritarla»

Ha scoperto da cosa dipendono quei crampi che non le fanno mai concludere una partita?«Purtroppo ancora no, ma con la società e lo staff medico stiamo facendo di tutto per venirne a capo. Sicuramente aiuta anche giocare con continuità: quando ero in Primavera, ad esempio, il problema c'era lo stesso ma si presentava solo nei minuti finali. Comunque, spero di risolverlo quanto prima».