Pisa, 1 ottobre - E’ il valore aggiunto, una specie di «passepartout» capace di aprire porte che, altrimenti, potrebbero rimanere chiuse. Ad esempio, quelle del gruppo d’imprenditori romani che giovedì nella Capitale ha pranzato con lui, Fabrizio Lucchesi, per approfondire le potenzialità del progetto-Pisa ideato da Stefano Sbrana, con il supporto del presidente Carlo Battini, e a cui l’ex «diggì» di Roma e Fiorentina sta collaborando, per il momento (ma già da alcune settimane) in veste di «garante» della serietà dell’iniziativa. Risultato ancora «top secret», tanto quanto i nomi del gruppo imprenditoriale in questione, ma il pranzo deve essere stato di gradimento per tutti i commensali se è vero che nel tardo pomeriggio da Roma è partita verso Pisa una telefonata di sostanziale adesione.

Per quella formale e ufficiale, ovviamente, ci sarà da attendere ancora un po’ di tempo perché diverse tessere devono ancora trovare la giusta collocazione in questo mosaico in larga misura da costruire, ma con un obiettivo chiaro: rafforzare la compagine nerazzurra dal momento in cui Camilli non sarà più della partita e Battini e Sbrana dovranno andare in cerca di partner affidabili. Due, al momento, i punti fermi del disegno, alternativo a quello di «Terravision», a cui sta lavorando Sbrana. Da una parte la presidenza affidata a Carlo Battini, vero e proprio «trait d’union» fra passato (recente) e futuro nerazzurro. Dall’altra la presenza di di Fabrizio Lucchesi nei panni di direttore generale di un progetto sportivo necessariamente ambizioso, anche se al riguardo l’ex »diggi» del terzo scudetto della Roma non ha ancora sciolto tutte le riserve: «In Lega Pro l’unica piazza che ho preso in considerazione è Pisa anche perché il progetto che mi è stato proposto è molto affascinante», ha detto lo stesso Lucchesi, contattato ieri pomeriggio da La Nazione. «Ho già dato una mia disponibilità di massima a farne parte, ma questa disponibilità si concretizzerà soltanto quando avrò tutte le garanzie necessarie sulla solidità del progetto. A Pisa voglio venire solo se ci saranno serie possibilità di fare bene».


Comunque sia, per arrivare a una svolta reale ancora un po’ di cose devono accadere. A cominciare dall’incontro nel corso del quale Battini acquisirà il 51% oggi di Camilli divenendo il proprietario del 91% del Pisa 1909. Il «faccia a faccia» fra i due, fissato per lunedì, potrebbe slittare di qualche giorno a causa dell’indisponibilità dell’imprenditore di Acquapendente, ma tutti sono alacremente al lavoro perché si svolga comunque nel corso della prossima settimana. Nel frattempo, Battini e Sbrana si muovono: praticamente terminate le operazioni di pagamento degli stipenti dei tesserati, mentre sull’accordo di sponsorizzazione con Luca Barsotti, imprenditore della Valdera, Battini chiede che non venga fatto il passo più lungo della gamba: «La trattativa deve ancora essere conclusa. Diciamo che se sono rose fioriranno».