"Questi fantasmi!", il classico di Eduardo sul palco del Verdi

Doppia replica e, sabato pomeriggio, l’incontro-conversazione con la compagnia di Luca de Filippo e la professoressa Anna Barsotti

"Questi Fantasmi!"

"Questi Fantasmi!"

Pisa, 22 febbraio 2018 - Gran ritorno per uno dei grandi capolavori di Eduardo De Filippo. In scena, l’affiatatissima Elledieffe, la Compagnia di teatro di Luca De Filippo, oggi diretta da Carolina Rosi: “Questi fantasmi!”, per la regia di Marco Tullio Giordana, che dopo l’applaudito debutto alla Pergola nell’ottobre 2016 è in tournée nei principali teatri italiani, approda al Teatro Verdi, penultimo appuntamento della Stagione di prosa, sabato sera (24 febbraio ore 21) e domenica pomeriggio (25 febbraio ore 17).

Molto atteso, lo spettacolo è prossimo al sold out (si contano sulle dita di una mano i posti rimasti disponibili), come del resto già fu lo scorso anno per Non ti pago, altro titolo eduardiano proposto con successo dalla Elledieffe. Su “Questi fantasmi!” è in programma anche l’incontro con il pubblico, sabato pomeriggio (ore 18), in Sala Titta Ruffo: con la Compagnia interverrà la professoressa Anna Barsotti, nota docente di Storia del teatro e dello spettacolo dell’Ateneo pisano nonché grande esperta del teatro eduardiano.

"Questi fantasmi!", tra le prime commedie di Eduardo ad essere rappresentata all’estero (nel 1955 a Parigi), ha sempre riscosso un grande successo, in tutte le sue diverse edizioni, per lo straordinario meccanismo di un testo che, nel perfetto equilibrio tra comico e tragico, propone uno dei temi centrali della drammaturgia eduardiana: quello della vita messa fra parentesi, sostituita da un’immagine, da un travestimento, da una maschera imposta agli uomini dalle circostanze. Divisa in tre atti, è stata scritta nel 1945 ed è la seconda, dopo Napoli Milionaria, a far parte della raccolta Cantata dei giorni dispari. Eduardo si ispirò probabilmente a un episodio di cui fu protagonista suo padre, Eduardo Scarpetta. Racconta infatti quest’ultimo che la sua famiglia, in ristrettezze economiche, fu costretta a lasciare la propria abitazione da un giorno all’altro. Il padre riuscì a trovare in poco tempo una nuova sistemazione, all’apparenza eccezionale in rapporto all’affitto ridottissimo. Dopo alcuni giorni si chiarì il mistero: la casa era frequentata da un’impertinente “monaciello”… Proprio come lo spirito che sembra infestare l’appartamento dove Pasquale Lojacono si è appena trasferito con la giovane moglie Maria, un appartamento all’ultimo piano di un palazzo seicentesco che Pasquale, all’insaputa della sposina, ha ottenuto gratuitamente per cinque anni con il compito di sfatare la leggenda della presenza di fantasmi…

Nel cast, che unisce diverse generazioni di attori, ci sono Gianfelice Imparato nel ruolo di Pasquale e Carolina Rosi in quello di Maria; con loro Nicola Di Pinto (il portiere Raffaele), Massimo De Matteo (Alfredo), Giovanni Allocca (Gastone), Paola Fulciniti (Armida), Gianni Cannavacciuolo, fino ai giovanissimi Andrea Cioffi e Viola Forestiero. La scenografia e le luci sono di Gianni Carluccio, i costumi di Francesca Livia Sartori, le musiche di Andrea Farri. «L’attualità di Questi fantasmi! è per me addirittura sconcertante – racconta Marco Tullio Giordana – Emerge dal testo non solo la Napoli grandiosa e miserabile del dopoguerra, la vita grama, la presenza liberatrice/dominatrice degli Alleati, ma anche un sentimento che ritrovo intatto in questo tempo, un dolore che non ha mai abbandonato la città e insieme il suo controcanto gioioso, quello che Ungaretti chiamerebbe “l’allegria del naufragio” Il tipo incarnato da Pasquale Lojacono – replicato nelle figure di Alfredo, di Gastone, del portiere Raffaele - con la sua inconcludenza, l’arte di arrangiarsi, la disinvoltura morale, l’opportunismo, i sogni ingenui e le meschinità, non è molto diverso dai connazionali d’oggi. La grandezza di Eduardo sta nel non ergersi a giudice, nel non sentirsi migliore di lui, di loro. Non condanna né assolve, semplicemente rappresenta quel mondo senza sconti e senza stizza. Il suo sguardo non teme la compassione, rifiuta la rigidità del moralista».

Uno spettacolo imperdibile che, come è stato annotato dalla critica «fonde in modo esemplare le eccellenze della pura tradizione e una chiave lucida di messinscena attenta a nuove armonie». Uno spettacolo vivo «proprio perché fedele al testo e ai nostri tempi, perché gioca teatralmente in modo non realistico con suoni e luci che sono proiezioni dello stato d’animo di Pasquale e poi per la qualità degli attori che hanno una bella, alta misura sempre umana, mai macchiettistica». Pochissimi, come già detto, i biglietti rimasti disponibili, in vendita al Botteghino del Teatro Verdi e nel circuito vivaticket.

Per informazioni tel 050 941 111 e www.teatrodipisa.pi.it