James Brandon Lewis, jazz 'senza filtro'

Appuntamento all'ExWide

James Brandon Lewis

James Brandon Lewis

Pisa, 28 febbraio 2017 - Giovedì 2 marzo all’ExWide, uno degli appuntamenti più attesi della stagione di PisaJazz al club di via Franceschi. Sul palco salirà con il suo trio il sassofonista James Brandon Lewis, considerato dalla critica internazionale come una delle punte di diamante della nuova scena afroamericana. Accompagnato da Luke Stewart al basso e Warren G Crudup III alla batteria, presenta il nuovo album “No Filter”; in questo nuovo lavoro e con questa nuova formazione affronta una musica nuda e cruda, libera da orpelli, concentrata soltanto sull’energia e sul rapporto tra il jazz storico e le correnti più disinibite della musica afroamericana. Giocando con le sonorità proprie del R&B, dell’hip-hop degli anni '90, e del il jazz sperimentale, “No Filter” è un viaggio verace tra avanguardia, jazz, soul e funk. Una lettura personale e coinvolgente dell’anima della black music degli ultimi 30 anni, fuori da schemi ed etichette convenzionali.

James Brandon Lewis, sassofonista e compositore, è considerato tra i più creativi giovani talenti del jazz afroamericano. Nato a Buffalo, New York, nel 1983, Lewis ha raggiunto una solida maturità artistica studiando tutte le fasi della musica americana contemporanea, dal gospel alla fusion, dal rap al free jazz. Appartiene a una generazione che ha a disposizione tutto lo scibile sonoro, che viene attraversato con seria consapevolezza. Mentre studiava alla Howard University, ha suonato con Benny Golson, Geri Allen,Wallace Roney, assimilando le tecniche del mainstream ma subito affiancandole a quelle più eterodosse dell’hip-hop e della musica funk. Negli anni 2000 studia con Charlie Haden e Wadada Leo Smith e collabora con Joshua Redman, Tony Malaby, Matthew Shipp. Si stabilisce a New York nel 2012 ed emerge velocemente come voce strumentale originale e come esponente di una nuova avanguardia di sintesi. Dopo un esordio discografico ancora incerto, Lewis firma un’opera di notevole livello con “Divine Travels”, affiancato da grandi nomi come William Parker al basso e Gerald Cleaver alla batteria. Un disco in cui si afferma un forte rigore stilistico, con accenti che vanno da Coltrane a Redman, ma con un piglio già fortemente individuale.

Il successivo “Days of FreeMan” (con Jamaladeen Tacuma e Rudy Royston) sposta l’attenzione del sassofonista su un percorso volutamente autobiografico, ricordando l’adolescenza di Buffalo, a contatto con le musiche di strada e con il nascente hip-hop. I capitoli dell’album sono organizzati per sequenze ben definite, per gruppi tematici, ispirati allo sport, alla musica di A Tribe Called Quest e Digable Planets, alla libera improvvisazione. Un disco anomalo e avvincente che apre la strada per “No Filter”, che Lewis presenterà in questa occasione. Un artista in costante trasformazione, James Brandon Lewis, che forse non ha ancora stabilizzato una sua compatta fisionomia, ma che proprio per questo è in grado di sorprendere e affascinare.

Il club apre alle 21:45, l’inizio del concerto è previsto per le 22:30.

Il costo è di 10 euro intero e 8 ridotto studenti.

Maggiori informazioni su www.pisajazz.it e www.exwide.com