Le musiche di Piero Ciampi in jazz

Serata all'ExWide Club di via Franceschi

Piero Ciampi

Piero Ciampi

Pisa, 14 marzo 2017 - Nuovo appuntamento con la  musica. Dopo un'anteprima realizzata la scorsa estate al Centro Basaglia di Livorno e la presentazione ufficiale svoltasi al Teatro Goldoni per il Premio Ciampi 2016 nel novembre scorso, questo Giovedì all’Exwide di via Franceschi, nell’ambito della rassegna Pisa Jazz, avrà luogo la prima presentazione pisana del disco "Fino all’ultimo minuto", ovvero le musiche di Piero Ciampi arrangiate e suonate in chiave jazz dal “Quintetto di Livorno” guidato dal pianista Andrea Pellegrini, con Tony Cattano al trombone, Francesco Pellegrini al fagotto, Nino Pellegrini al contrabbasso e Michele Vannucci alla batteria. Il progetto ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria al Premio Ciampi 2016, consegnato dal grande Gianfranco Reverberi.

La band, dopo aver pubblicato nel 2008 un primo Cd (con Tino Tracanna e Dimitri Grechi Espinoza, sax, e Riccardo Jenna, batteria) ispirato a Fattori e altri Macchiaioli e post – Macchiaioli livornesi ("Progetto Macchiaioli") nel centenario della morte di G. Fattori, nel 2014 ha pubblicato il Cd “Modigliani – il tratto, l’Africa e perdersi” (qui Michele Vannucci è subentrato a Riccardo Jenna e Tony Cattano a Dimitri G. Espinoza) abbinato al libro di Andrea Pellegrini "Mirabolanti Avventure di un Jazzista" (Erasmo ed., Livorno) con lo stesso intento di confrontarsi con i grandi artisti nati o vissuti a Livorno nel passato. Il Cd "Fino all'ultimo minuto", dice Pellegrini, "è dedicato a un grande poeta - perché si tratta essenzialmente di poesia, ovvero il porsi in rapporto con la realtà e descriverla - nato in questa strana città, generosa nel dare la luce ma avara nel mantenerla e crudele nell’oscurarla, musa ispiratrice ma spesso traditrice e ladra...

Intorno a Ciampi è fiorita una miriade di progetti in omaggio alla sua figura e al suo contributo alla canzone del secondo ‘900 italiano. Come accade spesso in Italia, però, ci si è rifatti troppe volte a luoghi comuni superficiali e irrispettosi o ad un’emulazione pigra e automatica: Ciampi ubriacone e matto, insofferente e irascibile, ribelle “di default”. Allo stesso tempo si fanno sforzi sovrumani per conciliare questa visione con l’altra che lo vuole amante appassionato e tenace, profondo poeta e magari un intellettuale. Delle due l’una, sempre ammesso che per rendergli omaggio si debba prima definirlo. A noi questo approccio non piace. Un artista si mette in relazione col mondo e lo racconta: perché definirlo? Si può solo, a nostra volta, mettersi in relazione con lui e raccontarlo. Così, tanto per cominciare, lo raccontiamo senza le parole. Spesso nell’arte “meno” è “di più”, veramente; come nella scultura, spesso si raggiunge la forma togliendo, non aggiungendo... Ma come fare a meno del lancinante “Figli, come mi mancate!” o del primo, sano potente “vaffanculo” della canzone italiana? Come fare a meno della “polvere” che “si alza” evocativa e nebbiosa o dei tanti nomi di donna con cui Ciampi ha circondato un’ideale legato a frustrazioni e dolori antichi, o del “porto di Livorno”, o delle tridimensionali descrizioni delle scene di vita quotidiana raccontate con parole crude, iperrealiste, degne del miglior cinema italiano? Beh, la visione obliqua con la quale ci siamo accostati a Ciampi è mediata dal nostro essere essenzialmente strumentisti. Una visione in bianco e nero che azzera i colori forse, ma accentua contrasti, ombre e luci. Toglie il significato e esaspera il significante, ammesso che la musica “significhi”. Toglie il messaggio e lascia il codice, nudo; il codice si fa messaggio, potente come il cacciucco o dolce come un amore. Togliendo le parole si arriva ai profondi fatti psichici che solo il suono può raccontare. Un tratto fatto di macchie di vino; un percorso intimo in cui la luce si fa strada fra le fronde e illumina, sorprendente e sorpresa, quelle parole che non possono essere viste perché se le guardi si spostano; le parole profonde che governano il mondo, l’uomo, la sua piccola strada fra grandi stelle eterne e lo guidano, se solo ha il coraggio di non guardare".

Il club apre alle 21:30, l’inizio del concerto è previsto per le 22:30.

Il costo del biglietto è di 6 euro, riservato ai soci AICS. Maggiori informazioni su www.pisajazz.it e www.exwide.com