La magia di Luzzati (e Nessiah) raccontata da Andrea Gottfried

Il festival organizzato dalla Comunità ebraica di Pisa entra nel vivo: oggi doppio appuntamento con lo show cooking e il concerto in Sinagoga

Andrea Gottfried (foto di Tania Troyan)

Andrea Gottfried (foto di Tania Troyan)

Pisa, 3 dicembre 2017 -  Uno dei festival più longevi del territorio, una ventiduesima edizione ancora più “corposa”, dedicata all'arte e ai colori di Emanuele Luzzati. Il festival Nessiah, organizzato alla Comunità Ebraica di Pisa, è oggi più che mai un viaggio in un universo culturale ricco e sempre nuovo che nella giornata di oggi proporrà un doppio appuntamento: il cooking show - occasione per conoscere ricette e scoprire sapori  - e il concerto nel luogo chiave dell'ebraismo pisano, la Sinagoga di via Palestro. E' il direttore artistico Andrea Gottfried a raccontare la rassegna (www.festivalnessiah.it, ingresso libero).

Emanuele Luzzati, a dieci anni dalla scomparsa. Qual è il messaggio/segno che ancora oggi trasmette e che Nessiah ha voluto portare a Pisa in questa edizione?

Luzzati è stato un grandissimo artista che ha spaziato dal teatro al cinema sperimentando innumerevoli mezzi di espressione e comunicazione. Tutto ciò fatto con l'estrema semplicità che lo contraddistingueva. Forse il messaggio di Luzzati è quello di cercare sempre di guardare il mondo con gli occhi da bambino senza filtri o pregiudizi”.

La mostra diffusa è ben visibile in città, tra la Gipsoteca, la Sala delle Grottesche di Palazzo Blu e le sale 1 e 2 del cineclub Arsenale. C'è un disegno o un'opera tra quelle in mostra a cui si sente più legato?

Tra tutte le opere esposte della mostra diffusa, vorrei citare le illustrazioni per il libro 'Il pentolino magico' che possono essere ammirate nella Gipsoteca di Arte Antica in piazza San Paoloall'Orto, è la storia dell'universo vista e rappresentata attraverso il cibo”.

E propio quello con il cibo è uno degli appuntamenti di oggi: alle 17.30, sempre in Gipsoteca, ci sarà il cooking show. Possiamo svelare qualcosa?

“Lo chef internazionale Giovanni Terracina presenterà alcune ricette della tradizione giudaico-romanesca. E non mancheranno le sorprese”.

La giornata proseguirà poi con la musica, alle 20.30 in Sinagoga...

"Gabriele Coen (sax soprano e clarinetto) e Francesco Poeti (chitarra) proporranno il repertorio popolare ebraico reinterpretato in chiave jazzistica, attraverso composizioni originali, brani klezmer e sefarditi”.

Mercoledì 6 dicembre altra tappa, con il ritorno di Evelina Meghnagi alla Città del Teatro di Cascina, un concerto che ha tra l'altro una dedica particolare.

“Sì, è dedicato a Domenico Ascione, artista amico del nostro festival scomparso recentemente. Domenico oltre ad essere stato un grande musicista era in primis una grandissima persona di una generosità e una passione fuori dal comune. Il concerto di Cascina è un piccolo segno per ricordarlo insieme ad Evelina Meghnagi, compagna di mille avventure musicali”. 

Infine, domenica 10, l'ultimo atto: l'operetta. Cosa vedremo e ascolteremo?

“Porteremo in scena in Gipsoteca 'La principessa della Czarda'. Un allestimento in forma da camera molto frizzante curato dalla Compagnia FuoriOpera e con la partecipazione straordinaria di Anton Dressler ai clarinetti”.