Mercoledì 24 Aprile 2024

L’«asse dello shopping» a ostacoli tra mendicanti, senzatetto e abusivi

La Nazione da Borgo a piazza Vittorio: ogni 80 metri un irregolare

Centro storico

Centro storico

Pisa, 18 gennaio 2015 - E’ UN SABATO qualunque, un sabato pisano. Il problema, però, è che il peggio non sembra essere passato. Anzi, il peggio, inizia proprio quando mi metto in marcia lungo l’asse commerciale (da via Oberdan a Piazza Vittorio) per capire se realmente - come diciamo da un po’ e come sostengono residenti e commercianti - non sia il caso di mettere fine una volta per tutte a quelle situazioni di degrado (e disagio) che mettono così in cattiva luce il centro storico. Mi riecheggia il motivo di Sergio Caputo nella testa e penso a come ‘il peggio’ appunto non sia passato. Lo deduco incamminandomi dalla fine di via Carducci alla volta dei luoghi più amati e apprezzati dello shopping. Il fascino di Borgo Largo non viene meno nonostante sia un ricordo lo sfavillìo delle luci natalizie e i cartelli giganti dei saldi tolgano respiro alle vetrine. Ma resta un luogo di compere, di chiacchiere, di sorrisi. Un luogo anelato anche dai ritardatari delle liquidazioni. Da quelli che escono con un bel po’ di pacchi low cost dai vari esercizi e che incontro cammin facendo. Il selciato è pulito. L’incedere rilassato. Il Comune non fa male affatto sotto questo profilo. Sotto altri, beh... Le noti dolenti si evidenziano infatti dopo un primo, superfluo, approccio. Intanto, in soli 180 metri lineari, riesco a evitare due «vù cumprà» e ne intravedo un altro a poca distanza. Non troppo lontano appoggiato sugli scalini d’ingresso di un palazzo un senzatetto in fase di risveglio. Due «bracciate» nella vasca dello shopping ed eccomi in Borgo Stretto. Stessa fluidità di venditori abusivi (due incrociati, tre impegnati con i ‘clienti’), ma con la «chicca» di un accampamento in Largo Menotti. Due senzatetto, giovani, giacciono a terra riscaldati nei sacchi a pelo da cinque cani di media e grossa taglia. La gente passa, guarda e scuote la testa. Non sono clochard bisognosi di supporto sia ben chiaro. E’ gente che ha scelto di vivere così. Di dormire e fare i propri bisogni (e farli fare ai loro animali) per strada. Magari proprio davanti ai negozi.

LA VITA continua, gli acquisti pure. L’indifferenza non è generalizzata e qualcuno, decide di avvertire le forze dell’ordine. Tentativo da fare per sentirsi a posto con la civica coscienza di cittadino, piuttosto che nella consapevolezza di una ‘risoluzione armata’ del problema. Che poi, peraltro, servirebbe a poco. I commercianti di Borgo ormai ci sono abituati a simili situazioni. Per l’appunto - a circa tre metri in linea d’aria - passa una pattuglia della Municipale, evidentemente non avvertita da alcuno, prosegue il suo giro. E difatti, il sonno mattutino dei senzatetto prosegue. E io continuo il mio avanzare verso il Ponte di Mezzo. Più facile del previsto il lato a est: vado come una scheggia. Avrei avuto più sfortuna sull’altro versante del passaggio pedonale dove scorgo un bel po’ di «traffico»! Non di pedoni ci mancherebbe, ma di venditori abusivi e mendicanti. Guado l’Arno, sono in Corso. C’è molta gente. Poca, però, nei negozi. Qualche commerciante mi dice che l’onda dei saldi si è ormai esaurita, ma non dispera. Anzi. Evitando una madre rom che manda le figliolette a chiedere l’elemosina, getto un sorriso alla piccola e oriento la mia attenzione all’interno di alcune ‘catene’. Ci sono più clienti che negli esercizi tradizionali: i saldi per loro durano di più... Dischiudo i miei pensieri e sono in piazza del Carmine. Ero solo, ma mi sento ‘accompagnato’. «Una firma contro la droga». «Di dove sei?». «Che fai?». E’ un giovane che mi sta seguendo da un po’ e di cui non mi ero accorto. Saluto, non mi fermo e proseguo. Prima del traguardo in Piazza Vittorio incontro altri tre venditori abusivi. Mi ritrovo in redazione con la calcolatrice in mano e scopro che il fulcro dello shopping di Pisa - ovvero il motivo per il quale qualche pisano potrebbe pensare di fare aquisti a casa sua o qualche (pochi) turista prendersi un souvenir del luogo visitato - si palesa con questo non esagero a dire ‘inquietante’ biglietto da visita: un vu’ cumpra’ abusivo ogni 80 metri, un senzatetto ogni 295 metri e un mendicante (a volte con, a volte senza cane) ogni 110 metri circa. Se questo è un asse commerciale...

Diego Casali