Le sculture di Pisano volano all’Expo, «Anteprima mondiale»

La mostra è stata presentata da Sgarbi

SPETTACOLO La Madonna col bambino che volerà a Milano e, sotto, Vittorio Sgarbi, curatore della mostra che si terrà nella chiesa di san Gottardo

SPETTACOLO La Madonna col bambino che volerà a Milano e, sotto, Vittorio Sgarbi, curatore della mostra che si terrà nella chiesa di san Gottardo

Pisa, 7 maggio 2015 - Una mezz'ora di attesa e poi eccolo alla presentazione «il mattatore», come lo definisce il presidente dell’Opera della Primaziale, Pierfrancesco Pacini. Vittorio Sgarbi è il curatore della mostra «Nicola e Giovanni pisano. Le origini della scultura moderna» che si terrà dal 20 maggio al 31 ottobre nella chiesa di San Gottardo in Corte a Milano, per l’Expo 2015. Arriva e spara a zero su tutto: sull’Esposizione universale, «L’Italia è pessima, l’albero della vita brutto», sui collaboratori del ministro e sul governo. Risparmiata Pisa, anzi, glorificata. Questa iniziativa sarà in «anteprima mondiale», chiarisce subito il critico d’arte. A prendere il volo «a breve», assicura Sgarbi, nonostante manchi ancora il via libera ufficiale del ministero («una questione burocratica che risolverò personalmente il 7 maggio andando a Roma») saranno quattro evangelisti, tre profeti, un re David e - la meraviglia - una Madonna col bambino di Giovanni e Nicola Pisano. «Da tempo, l’architetto Alberto Bartalini (il regista, ndr) aveva chiesto di poter organizzare una mostra con le sculture dei Pisano che si trovano al momento nel portico del museo dell’Opera», prosegue Pacini. E’ lo stesso Sgarbi a raccontare i retroscena. Tutto parte dai Bronzi di Riace e dal gran rifiuto. Il permesso negato per portarli alla grande fiera milanese in rappresentanza dell’Italia. Il no definitivo è stato dato mesi fa dalla commissione scientifica istituita dal ministro dei Beni e delle Attività Culturali. «Un giorno, circa tre mesi, fa ricevo una telefonata dall’architetto Bartalini, una vecchia conoscenza, uno che quando ci si mette è più s... di me. All’inizio non ci credevo. Poi, mi ha spiegato. Il museo dell’Opera è ora chiuso (riaprirà nel 2016) per il restauro e le statue si trovavano poco tempo fa sul tamburo del Battistero. Sono dunque inedite. Una proposta formidabile».

Resta, però, da decidere il luogo. «Il luogo ideale è il Duomo con il suo stile gotico posteriore di 100 anni rispetto ai Pisano». Una serie di telefonate. Fino a che non arriva la proposta della «chiesa più bella al mondo, San Gottardo che è però, anche questa, in restauro. Il 5 maggio è stato inaugurato lo spazio museale che ospita già un lavoro di Giovanni Pisano e uno della scuola di Giotto, collega ideale del Pisano, e che è ora pronta per le nove sculture». Il messaggio? «La grande civiltà artistica e letteraria nasce in Italia, nasce a Pisa, Firenze, Roma... un’inizitiva che mi porta il buon umore e che farà conoscere questi due nomi a molte persone». «Un’operazione possibile grazie a uno sponsor che si è assunto l’onere di tutte le spese, la Robot City – Italina Factory, un’azienda che ha la sede nel cuore del distretto del marmo di Carrara», afferma Bartalini. «Al proprietario – scherza Sgarbi – ho insegnato la bellezza della poligamia e mi è riconoscente». «Questa mostra, in una manifestazione dedicata all’importanza dell’alimentazione, rappresenterà il cibo per la mente», continua Ilario Luperini. «Un patrimonio dell’umanità», Giovanni Padroni, deputato dell’Opera «che vogliamo far conoscere a tutti». Profeti, evangelisti e la madonna sono già sigillati e pronti per partire.