Selva Pisana, il Parco è pronto per ampliarne i confini

Siglata l'intesa tra l'Ente e le amministrazioni comunali

PARCO AVVENTURA_129681_191706

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Pisa, 19 settembre 2014- Potrebbe crescere rigoglioso il nuovo perimetro della Riserva della biosfera “Selva Pisana”; istituita per la prima volta nell’ottobre 2004 all’interno del Programma MaB (Man and Biosphere) dell’UNESCO.

In occasione della revisione periodica decennale, per il mantenimento del suo status, il Segretariato MaB dell’UNESCO  ha chiesto all’Ente Parco che fossero individuate nuove aree anche al di fuori dell’attuale perimetro della riserva MaB; così, nei mesi scorsi il Parco ha avviato un confronto sia con i comuni i cui territori fanno storicamente parte di esso, sia con quelli confinanti, per condividere formalmente gli obiettivi e gli impegni di carattere generale richiesti dal Programma e dai documenti internazionali di riferimento.

L’area oggetto del prestigioso riconoscimento comprende attualmente, oltre al territorio e all’area contigua del Parco naturale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, anche le frazioni di Marina di Pisa, Tirrenia e Calambrone (nel Comune di Pisa) senza dimenticare una fascia di area marina di fronte alla costa a nord del fiume Arno fino a sei metri di profondità.

Con la firma del protocollo d’intesa e in caso di esito favorevole della proposta di candidatura, la nuova Riserva della biosfera si estenderà oltre la zona settentrionale del Parco fino al territorio collinare del Comune di Massarosa, ad est nell’area dei Monti pisani nei comuni di Vecchiano, San Giuliano Terme e Calci, e a sud fino alle colline livornesi e a parte della pianura di Collesalvetti.

La pianificazione rimarrà, però, di esclusiva competenza degli enti locali, secondo previsto dalle norme nazionali in materia di gestione del territorio e di urbanistica. L’adesione alla proposta di ampliamento non determina infatti, sulle aree interessate, limitazioni per l’insediamento e l’esercizio di attività antropiche, né alcun effetto sulle previsioni degli strumenti urbanistici. Non si tratta quindi di un’estensione dei confini del Parco o dell’ambito delle sue competenze, ma di una gestione dei beni orientata allo sviluppo sostenibile e alla tutela della biodiversità attraverso forme di partecipazione attiva delle realtà economiche e sociali del territorio.

Il Programma MaB (Man and the Biosphere) è stato avviato dall’UNESCO negli anni Settanta del ventesimo secolo allo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso processi di miglioramento e attività di ricerca. Il programma ha portato al riconoscimento, da parte dell’UNESCO, delle “Riserve della biosfera”, ovvero di aree marine e terrestri. Scopo della proclamazione delle Riserve, infatti, è quello di promuovere e dimostrare una relazione equilibrata fra la comunità umana e gli ecosistemi. Gli impegni che, in caso di esito positivo della candidatura, gli enti assumo verso l’UNESCO nella gestione dei siti MaB sono di ordine generale e consistono nel raggiungimento di obiettivi di gestione e conservazione di ampie aree di rilevanza naturalistica, che includono le zone ad esse limitrofe anche se estesamente antropizzate.