Identità sessuale tra i banchi, bufera

Il piano del ministero per le scuole elementari: genitori sulle barricate

Scuola e polemiche

Scuola e polemiche

Pisa, 27 febbraio 2015 - Sesso e «gender» nelle scuole materne ed elementari mettono in allarme i genitori anche a Pisa. L’ideologia Lgtb (lesbian, gay, bisexual, transgender) fa il suo ingresso in alcuni istituti scolastici e scatta la raccolta firme per fermare i progetti «Educare alla diversità», favoriti dal Ministero dell’Istruzione (attraverso l’Unar, l’ufficioantidiscriminiazioni razziali). Progetti che prevedono l’introduzione della «teoria del gender» (secondo la quale non esistono differenze biologiche fra uomo e donna) nelle scuole elementari e l’impulso a una battaglia contro l’omofobia.

Un mese fa, nell’aula magna del complesso Mazzini, che comprende scuole materne, elementari e medie, diverse associazioni, fra le quali Aied, ArciLesbica, Casa della Donna, Fratelli dell’Uomo, Pink Riot-Arcigay, avevano promosso un’assemblea pubblica alla quale hanno partecipato anche insegnanti, studenti, psicologi e medici. Un primo passo per favorire l’introduzione nelle scuole di percorsi scolastici orientati sul gender e che ora solleva la preoccupazione di molti genitori. Fra questi anche lo psichiatra Matteo Pacini, i cui due figli sono allievi delle Mazzini, e che insieme ad altri genitori si è informato sulla natura dei progetti e ha iniziato una mobilitazione per informare anche i papà e le mamme degli studenti di altre scuole. Pacini spiega: «Va bene educare alla tolleranza, ma parlare di omofobia e associare la distribuzione di materiale omosessuale nelle scuole elementari è gravissimo». Sul tema è intervenuto il presidente di Giuristi per la vita, Gianfranco Amato, contestato mercoledì al seminario arcivescovile di Pisa (incontro aperto al pubblico, peraltro molto numeroso) da alcuni attivisti Lgtb: «Non possiamo accettare – dicono – che questi soggetti vengano a Pisa e che prendano parola spinti da un moralismo carico di odio».

Frattanto, Luca Fracassi, consigliere provinciale di Fratelli d’Italia annuncia la volontà di discutere la questione in Consiglio e di aver proposto ai consiglieri comunali di Noi Adesso Pisa di presentare una interpellanza «per avere il quadro di quanto sta avvenendo nelle scuole di Pisa». E Filippo Bedini, coordinatore di FdI: «Vogliamo riaffermare l’alleanza educativa tra famiglia e scuola e impedire che certi insegnanti e dirigenti facciano passare come progetti educativi indottrinamenti subliminali. Non si gioca con l’identità sessuale dei bambini». Entambi invitano a sottoscrivere on-line la petizione www.notizieprovita.it.