Normale in lutto: è scomparsa la professoressa Paola Barocchi

Classe 1927, per lunghi anni è stata docente di storia della critica dell’arte e studiosa conosciuta a livello internazionale

La sede della Scuola Normale in piazza dei Cavalieri

La sede della Scuola Normale in piazza dei Cavalieri

Pisa, 24 maggio 2016 - Scuola Normale in lutto per la scomparsa, avvenuta nel pomeriggio di martedì, della professoressa Paola Barocchi, professore emerito di storia della critica dell’arte e studiosa conosciuta a livello internazionale. La conferma viene dalla Scuola stessa che pubblica questo dettagliato profilo della studiosa sul proprio sito

Paola Barocchi era nata a Firenze nel 1927. Dopo aver esordito nella critica figurativa con una monografia sul Rosso Fiorentino (Roma 1950) e con saggi sul Primaticcio (1951) e sul Vasari pittore e architetto (1956-58) si è rivolta a Michelangelo, di cui ha pubblicato il corpus dei disegni appartenenti alle raccolte fiorentine (Casa Buonarroti, Archivio Buonarroti, Uffizi, 1962-64). Ha poi intrapreso l’esame della attività pittorica del Vasari e dei suoi collaboratori nei grandi cicli fiorentini. Tale ricerca è a sua volta divenuta un punto di partenza per determinare la formazione di molti pittori dello Studiolo di Francesco I (monografia sul Vasari pittore, Milano 1964, e articoli pubblicati negli atti dell’Accademia Toscana Colombaria e nelle “Mitteilungen” dell’Istituto Germanico di Firenze).

Parallelamente ha pubblicato in tre volumi, con ampio commento, Trattati d’arte del Cinquecento. Fra Manierismo e Controriforma, Laterza, Bari, 1960-62, ricontestualizzandoli con le fonti e tradizioni locali.

Partendo da tale esperienza ha quindi intrapresa l’edizione della vasariana Vita di Michelangelo nelle redazioni del 1550 e del 1568, Ricciardi, Milano-Napoli, 1962, volumi cinque, accompagnata da un vastissimo commento che ne illustra la lunga fortuna critica internazionale dal Cinque al Novecento. L’esperimento comparativo l’ha indotta poi a progettare una nuova edizione delle Vite vasariane nelle due redazioni affrontate delle edizioni Torrentiniana (1550) e Giuntina (1568), curata per la parte testuale da Rosanna Bettarini e per la parte del vasti indici lessicali e del commento “secolare” da lei stessa. L’edizione è conclusa nel testo (sei volumi), è invece giunta negli indici al Quattrocento e nel commento «secolare» al Trecento (tre volumi).

Negli stessi anni ha progettato la ripresa della edizione critica del Carteggio di Michelangelo, avviata ma mai realizzata da Giovanni Poggi, valendosi per il testo dell’archivista Renzo Ristori e attendendo lei stessa all’apparato bibliografico di ogni singolo documento. L’opera si è conclusa in cinque volumi, più un volume dei Ricordi di Michelangelo, curato da Lucilla Ciulich (Sansoni-Spes, Firenze 1965-1983). A tale opera è seguita un’appendice contenente il Carteggio indiretto di Michelangelo, cioè le lettere di familiari e amici, in gran parte inedite, che contengono notizie dell’artista (2 volumi); la scelta delle lettere e la bibliografia sono stati curati da lei, il testo da Kathleen Loach Bramanti e Renzo Ristori.

Dal 1971 al 1977 ha curato per la collana «La Letteratura Italiana. Storia e testi» della Casa Ricciardi tre volumi di Scritti d’arte del Cinquecento strutturati antologicamente per argomenti e ampiamente commentati.

Nel 1984 è uscito presso Einaudi un suo volume di Studi vasariani in cui sono raccolti i principali contributi alla sua interpretazione del Vasari come fondatore della storia figurativa prima in chiave romana poi in chiave fiorentina e medicea.

Relativamente alla letteratura artistica del Seicento ha curato la ristampa delle Notizie dei professori delle arti del disegno di Filippo Baldinucci (Spes, Firenze 1975), che in appendice raccoglie in due volumi il carteggio inedito dello stesso Baldinucci relativo alle Notizie e al collezionismo del Cardinale Leopoldo de’ Medici. Nello stesso anno ha promosso una mostra di disegni della collezione del detto Cardinale presso il Gabinetto di Disegni della Galleria degli Uffizi e la costituzione di un «Archivio del collezionismo mediceo» presso la Scuola Normale, del quale è stato pubblicato presso Ricciardi (1987) un primo volume in due tomi sui rapporti del Cardinale Leopoldo col mercato veneto.

In margine al suo maggiore impegno sulla storiografia del Seicento ha pubblicato la Istoria delle pietre di Agostino del Riccio (Spes, Firenze 1979) e la Bichierografia di Giovanni Maggi (Spes, Firenze 1980).

Ha partecipato alla Storia dell’arte italiana di Einaudi, vol. II, L’artista e il pubblico, 1979, con un saggio dal titolo Storiografia e collezionismo dal Vasari al Lanzi.

Nel 1982 ha tracciato un ampio saggio su La storia della Galleria e la storiografia artistica, pubblicato negli atti del Convegno su «Gli Uffizi. Quattro secoli di una Galleria» (Olschki, Firenze 1983).

Relativamente alla letteratura artistica dell’Ottocento ha ripubblicato con una nota critica il Catalogo della libreria del fu cavaliere Giuseppe Bossi, Milano 1817 (Spes, Firenze 1975).

Nello stesso anno ha raccolto in cinque volumi gli Scritti d’arte dell’Antologia di G. P. Vieusseux 1821-1833, aggiungendo nel volume quinto carteggi di collaboratori (Cicognara, Tommaseo, Benci) e inediti della rivista stessa al tempo del suo sequestro (Spes, Firenze).

Per il catalogo della mostra «Romanticismo storico», Firenze 1974 (Centro Di, Firenze 1974) ha scritto l’introduzione Istanze di una pittura civile, corredata da una larga scelta di sinificativi testi tratti dalle riviste del primo Ottocento.

Partecipando attivamente ad una indagine sulla museografia del Bargello dalla sua costituzione ai tempi moderni, nel volume Studi e ricerche di collezionismo e museografia. Firenze 1820-1920 (Scuola Normale Superiore, Pisa 1985) ha dedicato un lungo articolo a La scoperta del ritratto di Dante nel Palazzo del Podestà. Dantismo letterario e figurativo.

Negli anni 1972-74 sono usciti i due volumi antologici Testimonianze e polemiche figurative in Italia (D’Anna, Firenze), il cui primo volume va Dal Bello Ideale al Preraffaellismo; il secondo Dal Divisionismo al Novecento. I testi proposti e commentati con testimonianze del tempo pongono in evidenza il rapporto tra la cultura accademica e la critica militante. Un’ampia rielaborazione di questi volumi è in corso per la Casa Einaudi, che intanto sta componendo il seguito dell’opera col titolo Storia moderna dell’arte in Italia 1926-1990: manifesti, polemiche, documenti.

Fin dal 1978 ha promosso presso la Scuola Normale di Pisa ricerche sulle applicazioni dell’informatica alla storia dell’arte nei campi della storia del collezionismo e della catalogazione del beni culturali, pubblicandone i risultati nella rivista «Bollettino del Centro di elaborazione automatica di dati e documenti storico-artistici» e negli atti di convegni nazionali e internazionali organizzati su tali argomenti presso la stessa Scuola.

Dal 2000 ha creato, con gli stessi intenti, l’associazione «Memofonte. Studio per l’elaborazione informatica delle fonti storico-artistiche» (con sede in Firenze), che in stretta collaborazione con la Scuola Normale ed altre istituzioni, cura con una intensa attività di pubblicazione (sul sito della stessa Associazione) di documenti testuali e visivi, strettamente collegata alle costanti e continue ricerche sul collezionismo mediceo e lorenese.