Pisa, 10 aprile 2012 - L'Unità operativa di chirurgia oftalmica dell'Azienda ospedaliera universitaria pisana è all'avanguardia nel ridare parzialmente la vista a pazienti ciechi tramite una protesi retinica. L'équipe di Stanislao Rizzo, direttore dell'AOUP, ha impiantato per la prima volta al mondo la protesi a quattro pazienti, e prevede di operarne altri quattro entro la fine dell'anno. I risultati sui 4 pazienti già sottoposti a intervento sono infatti "davvero incoraggianti", sottolinea l'Aoup in una nota.

Gli operati "stanno ottenendo miglioramenti visivi obiettivamente tangibili", assicura l'azienda. "Il primo paziente, operato il 29 ottobre 2011 (uomo, 59enne, occhio destro), dopo 5 mesi di riabilitazione ortottica riesce adesso a distinguere la forma (tondo, quadrato e triangolo) di figure bianche su sfondo nero e viceversa e, cosa alquanto sorprendente, riesce a leggere lettere di 15 cm di altezza. Vede inoltre le ombre e intravede i contorni dei volti. Il secondo paziente, sottoposto a impianto il 10 dicembre 2011 (uomo, 30 anni, occhio destro), dopo soli 3 mesi di riabilitazione ha ottenuto i medesimi risultati del primo nonostante il piu' breve periodo di rieducazione. Distingue infatti le figure bianche su sfondo nero e viceversa, riconoscendone pure la forma". Anche lui "riesce a leggere lettere di 15 cm di altezza".

E ancora: "Il terzo paziente, operato il 9 febbraio 2012 (donna, 55 anni, occhio sinistro), dopo un mese e mezzo di riabilitazione riesce già a distinguere figure bianche su sfondo nero e viceversa, seppur non ne identifichi la forma. Infine il quarto paziente, operato il 29 marzo 2012 (uomo, 47 anni, occhio destro), non ha ancora iniziato la riabilitazione".

"Tutti i pazienti operati non hanno avuto alcuna complicazione - continua l'Aoup - né durante la chirurgia né nel periodo di follow-up. I risultati ad oggi ottenuti sono sorprendenti: gli stessi scienziati della Second Sight, l'azienda californiana produttrice dell'impianto, sono entusiasti dei loro continui miglioramenti. A questo punto, considerati i risultati ottenuti finora, non si riescono a prevedere quali possibilità di recupero visivo possano avere i pazienti sottoposti a intervento".

"L'impianto di protesi retinica - ricorda l'azienda pisana - consiste in un dispositivo, denominato 'Argus II', in grado di ripristinare una parziale capacità visiva in pazienti affetti da malattie degenerative della retina, che causano una cecità quasi completa in entrambi gli occhi. L'intervento, ad altissima complessità, impianta una protesi (microchip epiretinico) costituita da minuscoli elettrodi collegati alla retina del paziente, che captano dei punti del messaggio visivo attraverso una telecamera molto piccola. Gli elettrodi dialogano con la retina compromessa dell'occhio malato, traducendo un modello primitivo di possibilità di vedere oggetti che si spostano nell'ambiente e di riconoscerli".

"Pisa è stato il primo ospedale al mondo a iniziare l'impianto su pazienti" di questo 'occhio bionico', "una volta terminata ufficialmente la fase di sperimentazione, portata avanti anche in altri Paesi e durata all'incirca una decina d'anni".